Chrysis paglianoi Strumia, 1992 - da confermare
Posted:
23 Jul 2015 10:15
by Fumea crassiorella
Questo esemplare, complessivamente, dovrebbe essere ascrivibile a
C. paglianoi anche se i caratteri non corrispondono del tutto a quelli presenti nella descrizione originale. Misura 6.5 mm. Esemplare raccolto su melata di afidi su tamerice:
Dati di raccolta: Saline di Cagliari, 21.VII.2015, R. Rattu leg.:
Re: Chrysis paglianoi Strumia, 1992 - da confermare
Posted:
23 Jul 2015 19:32
by Euchroeus
Ciao,
si tratta di una specie molto variabile.
Onestamente sarebbe meglio considerarla come una sottospecie, perché le differenze non sono poi così importanti e del tutto riscontrabili in altre popolazioni.
C'è qualche carattere in particolare che non ti torna?
Ciao
Paolo
Re: Chrysis paglianoi Strumia, 1992 - da confermare
Posted:
23 Jul 2015 20:29
by Fumea crassiorella
Ciao Paolo; innanzitutto tutti gli esemplari che ho raccolto non presentano il torace uniformemente "blu oltremare" ma se è una specie variabile può essere un carattere di poco conto. In particolare noto delle sfumature verdastre nel metanoto.
La variabilità interessa anche la capsula genitale: rispetto a quelle disegnate nel lavoro di descrizione gli esemplari che sino ad ora ho esaminato presentano una forma variabile laddove le gonocoxe si congiungono. A volte formano una V ad apice acuto, a volte una U ad apice angoloso. Insomma l'impressione che ho (beninteso da non specialista) è che la capsula genitale - almeno in questo caso - non sia particolarmente diagnostica.
Ciao!
Rob
Re: Chrysis paglianoi Strumia, 1992 - da confermare
Posted:
23 Jul 2015 23:30
by Euchroeus
Ciao Roberto,
si, la colorazione non è diagnostica per nulla. Altre popolazioni europee mostrano il metanoto bluastro o non rosso dorato come gli esemplari continentali, ma tutta la colorazione del torace può essere variabile. In generale le femmine sono più bluastre mentre i maschi più verdastri.
La capsula genitale rientra nella variabilità, in particolare il carattere da te citato varia soprattutto per la preparazione a secco del genitale, gli apici interni più disidratati sono più ad U.
In realtà il carattere più variabile in assoluto (almeno in C. scutellaris) è la forma dell'ottavo sternite disegnato da Franco nella descrizione.
Ho notato (estraendo circa 200 esemplari per la tesi) che hanno tutte le forme possibili immaginabili, da triangolari a tricuspidati, anche all'interno della stessa popolazione, non solo tra individui di regioni differenti. Si tratta di una specie molto variabile.
La forma dell'ottavo sternite, tuttavia, in certe specie è più costante.
Ciao
Paolo