Parassitoidi e cleptoparassiti

Per parassitoide si intende un insetto le cui larve si sviluppano su un artropode ospite che alla fine viene sempre ucciso (cosa che non avviene nei parassiti veri). L’uso del termine è strettamente limitato agli insetti (per la precisione a 56 famiglie di Imenotteri, 21 di Ditteri, 11 di Coleotteri, 2 di Lepidotteri e 1 di Neurotteri).

Per cleptoparassita si intende un organismo che vive a spese delle provviste alimentari raccolte da un’altra specie, delle quali si impradonisce di nascosto (lestobiosi) o in modo aggressivo come nel caso dei Crisidi, le cui larve uccidono comunque la larva ospite per mangiare le provviste accumulate nel nido.

In senso più ampio, seguendo le indicazioni di Eggleton & Gaston (1990, “Parasitoids” species and assemblages: convenient definitions or misleading compromises? Oikos, 59: 417-421) un parassitoide è “un organismo che si sviluppa in o su un altro singolo organismo ospite, dal quale trae il suo nutrimento, e lo uccide come risultato diretto o indiretto del suo sviluppo“. In questa definizione rientrano anche alcuni funghi e alcuni Nematodi Mermitidi.

La classificazione più semplice per distinguere un parassita da un parassitoide e da un predatore è stata proposta da Thompson (1982, Interaction and Coevolution. Wiley-Interscience, New York) sulla base delle relazioni funzionali dei predatori. Thompson suddivide i predatori in 4 categorie:

  1. predatori veri: uccidono le prede più o meno immediatamente dopo averle attaccate e, nel corso della loro esistenza, uccidono parecchi individui delle specie predate. Consumano tutta la preda o solo parte di essa (esempi: tigri, aquile, Coleotteri coccinellidi);
  2. pascolatori: attaccano molte prede durante la loro vita, ma asportano solo parte di ciascuna di esse e non la totalità. I loro attacchi sono raramente letali nel breve periodo. Si distinguono in:
    • pascolatori erbivori (esempi: grandi vertebrati erbivori, cavallette, afidi, bruchi di lepidotteri);
    • pascolatori carnivori (esempi: animali ematofagi come pulci, zecche, sanguisughe, zanzare);
  3. parassiti: consumano parti di prede, i loro attacchi sono nocivi, ma raramente letali e sono concentrati solo su pochi individui nel corso della loro vita. Tra parassita e ospite esiste una associazione intima non osservabile nelle due categorie precedenti;
  4. parassitoidi: sono per lo più insetti Ditteri e Imenotteri. Gli adulti conducono vita libera e depongono le uova sugli ospiti (di solito altri insetti) o vicino ad essi. La larva del parassitoide si sviluppa dentro l’ospite, non causando l’immediata morte di esso che è differita alla fine del pasto, quando il parassitoide è giunto a maturità.

I confini tra le diverse categorie sono sfumati e i casi di dubbia interpretazione non sono rari.

Attualmente i parassitoidi vengono divisi in coinobionti e idiobionti in base al fatto che permettano o meno all’ospite di proseguire lo sviluppo o di metamorfosare dopo l’attacco. La strategia più primitiva è quella idiobionte.


For citation purposes

Agnoli G.L. & Rosa P. (2024) Parassitoidi e cleptoparassiti, in: Chrysis.net website. Interim version 27-Apr-2024, URL: https://www.chrysis.net/it/parassitoidi-e-cleptoparassiti/.


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