Principi di composizione
Il formato (o inquadratura)
Il formato (orizzontale o verticale) è il primo elemento che si osserva in una fotografia. Conviene sempre valutare la scena sotto angolazioni e inquadrature diverse: il risultato dello scatto sarà spesso diverso da ciò che ha attirato la nostra attenzione e che è stato "filtrato" dalla nostra elaborazione mentale, per cui è sempre buona regola guardare attraverso il mirino.
L'inquadratura orizzontale (tipo panorama) è statica e suggerisce calma, tranquillità e dà una sensazione di grandi spazi. L'inquadratura verticale è più dinamica e aggressiva e sottolinea la profondità della scena.
La linea dell'orizzonte separa gli elementi di un paesaggio, ma senza di essi perde di significato. Un orizzonte perfettamente centrale dà un effetto statico e spesso non interessante; l'orizzonte basso o alto pone l'attenzione maggiore rispettivamente sul cielo o sul terreno.
Regola dei Terzi = divisione immaginaria del fotogramma in tre parti, sia in orizzontale, sia in verticale. Le intersezioni delle divisorie individuano i punti nodali, ossia di forza, in cui disporre gli elementi principali dell'inquadratura.
Esempio di regola dei terzi applicata ad un paesaggio:

Per quanto riguarda le proporzioni, l'occhio umano ricerca forme familiari per avere un'idea delle dimensioni del soggetto e delle reciproche proporzioni fra soggetti non noti. Inoltre, nella lettura di una foto si ricercano forme ordinate o geometriche e i moduli ripetuti (es. filari di alberi) acquistano un particolare significato, dai quali l'osservatore può iniziare ad esplorare gli altri elementi dell'immagine. Di particolare effetto sono le forme naturali stranamente geometriche: fiumi meandrizzati, campi regolari, spirali vegetali, ragnatele, etc.
La prospettiva
Le distanze fra gli oggetti sono regolate dalla prospettiva, che è la chiave di lettura di un'inquadratura e dipende dal punto di ripresa e dalla lunghezza focale utilizzata. Da essa dipendono le proporzioni dei soggetti: in una foto di paesaggio, gli elementi familiari di scala nota permettono di stabilire le distanze o le dimensioni del soggetto.
Nel fenomeno della prospettiva aerea i toni si affievoliscono con l'aumento della distanza (es. colline in successione), mentre la convergenza di linee parallele è legato al diminuire delle dimensioni apparenti con l'aumento della distanza. Le linee di fuga guidano lo sguardo a studiare tutta la scena. I colori caldi (rosso, giallo, arancione) sono i primi ad essere assorbiti dall'atmosfera e l'occhio umano li associa a soggetti vicini. Il contrario per i colori freddi (blu e verde) che danno l'impressione di lontananza. Per aumentare quindi l'effetto di profondità, bisogna ricercare toni freddi per lo sfondo.
Luce ambientale
Le condizioni di luce ambientale condizionano la tridimensionalità e la saturazione della scena: bisogna saperla interpretare in modo da controllare il risultato.
Ad esempio, una luce di tre-quarti - o quasi - in controluce esalta i profili delle forme, ma desatura i colori; una luce radente accentua i rilievi; una luce frontale appiattisce i rilievi ma satura i colori; una luce morbida porta a bassi contrasti e a bassa saturazione dei colori, ma rende la scena piacevolmente soffusa.
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Per citazioni
Agnoli G.L. (2025) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 14 December 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/dbphoto/Hedychrum_rutilans_01s.jpg/page/23.










Gli obiettivi macro sono fra gli obiettivi più corretti otticamente. Sono caratterizzati da alto potere risolvente e meccanica elicoidale a lunga escursione, per allontanare progressivamente le lenti preposte all'ingrandimento dal piano-pellicola. Alla fine corsa dell'elicoide si raggiunge così la distanza minima di messa a fuoco, a cui corrisponde il massimo ingrandimento consentito dall'obiettivo.
Obiettivi Macro per Soffietto (Bellows) - Obiettivi di costruzione semplice, applicabili direttamente al soffietto. La messa a fuoco viene regolata tramite la ghiera di spostamento del soffietto. L'ingrandimento dipende invece dall'allungamento del soffietto e dagli eventuali accessori aggiuntivi (moltplicatori di focale, tubi di prolunga) e può raggiungere rapporti di 20:1 (20x). Canon 20/3.5 Bellows (4:1-10:1x) e Canon 35/2.8 Bellows (2:1-6:1x)
Obiettivi soft-focus
I raggi che attraversano una lente vengono deflessi dalla loro traiettoria di incidenza, raggiungendo il fuoco in posizioni differenti: la distanza aumenta dal blu al rosso, cioè con l'aumento della lunghezza d'onda. Per avere il maggior numero possibile di lunghezze d'onda convergenti sullo stesso fuoco bisogna utilizzare lenti a bassissima dispersione.



Gli obiettivi sono il risultato di una progettazione ottica e meccanica complessa.








Profondità di campo in macro



La messa a fuoco è l'operazione di rotazione che allontana o avvicina un preposto gruppo di lenti rispetto agli altri gruppi fissi e al piano-pellicola. Il gruppo di messa a fuoco può essere frontale, oppure essere interno al barilotto. Nel primo caso la messa a fuoco comporta una rotazione con allungamento elicoidale, mentre nel secondo caso l'obiettivo rimane di lunghezza costante e gli eventuali accessori frontali (filtri, flash anulare, etc.) non ruotano. Il problema della rotazione frontale si pone anche a proposito della variazione di lunghezza focale negli obiettivi zoom.


Il sistema reflex è tipico delle fotocamere dotate di uno specchio, un pentaprisma e uno o più obiettivi intercambiabili. L'obiettivo inquadra una scena, che viene riflessa dallo specchio reflex verso il pentaprisma, all'interno del quale viene raddrizzata ed emerge verso l'occhio del fotografo attraverso il mirino.



Tutti gli
In tutti gli altri casi sarà necessario intervenire correggendo intenzionalmente l'esposizione, cioè operando una sovra- o una sottoesposizione intenzionale tramite la ghiera della compensazione dell'esposizione. L'effetto dell'utilizzo di questa ghiera è che tempi e diaframmi non vengono variati, ma si interviene direttamente sull'esposimetro. Questo effetto è raggiungibile, comunque, anche intervenendo intenzionalmente sulla ghiera della sensibilità ISO, ad esempio passando da 100 ISO a 200 ISO nel caso in cui fosse necessario guadagnare uno stop di luce in più. Infine, nel caso della fotografia manuale o comunque con il controllo manuale sui tempi e/o sui diaframmi, l'effetto di compensazione dell'esposizione è raggiunto regolando tempi e/o diaframmi su valori differenti da quelli suggeriti dall'esposimetro.