Macrofotografia pratica

Ultimo aggiornamento 16 Luglio 2020

Macrofotografia in luce naturale

In macrofotografia, maggiore è l’ingrandimento (e quindi l’allungamento), maggiore è la perdita di luce. Questa drammatica legge a cui non si sfugge impone l’uso di accorgimenti anche complessi per poter fotografare con tempi sicuri e con diaframmi sufficientemente chiusi. Generalmente, le macrofotografie in luce naturale sono sempre le più efficaci, ma questo significa dover fotografare sempre con pesanti cavalletti e perdere molto tempo per il corretto posizionamento dell’attrezzatura. In questo tipo di macrofotografia, piccoli pannelli riflettenti sono di grande aiuto per schiarire le ombre dei soggetti difficili (ad es. funghi).

Consigli fotografici

  • La luce solare diretta sul soggetto provoca ombre troppo dure e brucia i toni chiari: schermarla con un pannello diffusore di colore bianco o argento.
  • Con luce naturale e soggetti dai colori caldi sovraesporre di 1 stop; oppure misurare in spot il soggetto e lo sfondo: se la differenza è pari a 1 stop, scattare con la lettura ottenuta per il soggetto.
  • Con luce naturale e soggetti bianchi esporre per lo sfondo se la differenza con il soggetto è < 1,5 stop.
  • Fiori: tunnell di cellophane bianco o carta da fioraio per proteggere dal vento e diffondere la luce; dietro il soggetto pannello di velluto nero (se si vuole uno sfondo nero); i soggetti migliori sono quelli in ombra; come per i funghi, portare con sé anche dei pannellini riflettenti di carta bianca o alluminio stropicciato.

Macrofotografia con il flash

Quando invece il nostro soggetto non ha alcuna intenzione di guardarci macchinare per vari minuti nelle pose più strane, o per ammorbidire la forte luce del sole diretto, è necessario ricorrere al flash. Esistono diversi sistemi flash che possono essere usati in macro: il più comodo di tutti è il flash anulare, sufficientemente compatto e assolutamente adeguato ad illuminare i soggetti per via della posizione frontale del bulbo flash, che garantisce un’illuminazione uniforme sul soggetto ed esente da ombre. Scendendo di categoria, un flash a torcia con parabola inclinabile verso il basso potrebbe essere una soluzione accettabile, ma la sua luce sarà sempre piuttosto forte ed inclinata, per cui va diffusa con qualche accessorio.

Salendo invece di categoria, si può optare per un sistema multiflash, che prevede l’accoppiata di due flash a torcia ai lati dell’obiettivo. Questa soluzione è la più professionale, consente il controllo separato dei due bulbi e del loro stesso orientamento, ma per contro è una soluzione ingombrante, vistosa e costosa.

Tutti i moderni flash sono TTL (Through The Lens, attraverso l’obiettivo) e sono in grado di “dialogare” con la fotocamera. Questa, leggendo la luce che giunge sul soggetto illuminato dal flash, è in grado di comandare l’interruzione dell’emissione flash. Questo sistema, ad oggi insostituibile, evita di dover calcolare a mente il diaframma corretto per quella data distanza ed altri parametri.

Se si utilizzano flash non-TTL è necessario seguire alcuni accorgimenti. Innanzitutto, il flash deve essere posizionato a una distanza dal soggetto pari a quella lente frontale dell’obiettivo, a meno che non si voglia ottenere una illuminazione solo parziale del soggetto o si stia lavorando con più unità flash. La formula universale per il calcolo del diaframma corretto in macrofotografia è:

in cui: NG = numero guida; d = distanza flash-soggetto; x = rapporto di ingrandimento (1/8,..,1/4, 1/2, 1, 2, 3, 4, …).

Poi, a seconda dell’angolo fra asse ottico e asse del lampo, bisogna correggere l’esposizione. Ad esempio, se l’angolo è di 45°, aprire il diaframma di 0.75 stop. Se l’angolo è 60°, aprire il diaframma di 1 stop:

Consigli fotografici

  • In TTL-flash, se il soggetto è chiaro bisogna sovraesporre manualmente.
  • In TTL-flash, se il soggetto è scuro bisogna sottoesporre manualmente.

Lo sfondo in macrofotografia

Il tempo di scatto determina l’esposizione per la luce ambiente: maggiore è il tempo, maggiore è la possibilità di registrare lo sfondo con la luce naturale. Nelle moderne fotocamere, la possibilità di sincronizzazione su tempi di scatto anche lenti consente di bilanciare la luce flash con la luce ambientale.

La LF dell’obiettivo macro, e quindi l’angolo di campo, influenzerà sia l’aspetto del soggetto (prospettiva) sia l’aspetto dello sfondo. Ecco perchè le focali macro più diffuse sono quelle intorno ai 100mm (90mm, 100mm, 105mm), dal momento che consentono di restringere porzioni di sfondo favorevoli, evitando di includere elementi di disturbo.

La distanza di ripresa è proporzionale alla LF, ma con la LF varia anche l'angolo di campo: 46° per il 50mm, 24° per il 100mm, 12° per il 200mm.

Uno sfondo può essere più luminoso o più scuro del soggetto e in macrofotografia questo succede spesso, per cui è necessario cercare di ridurre quello scarto rischiarando lo sfondo con un flash secondario, o schermandolo.

 

Sfondo nero

In macrofotografia, il flash ravvicinato rappresenta un’intensa sorgente luminosa che consente di lavorare con diaframmi molto chiusi e maggiore profondità di campo. Lo sfondo, non colpito dal lampo, può risultare tanto sottoesposto da apparire nero. Lavorando in TTL con tempi lunghi, il bilanciamento di luce flash/ambiente evita per lo più tale effetto, ma lo si può ricercare intenzionalmente agendo sui tempi di sincro flash (scegliendo quelli più veloci) e sulla potenza dell’emissione flash, aumentandola.

Mantide Empusa fotografata con flash anulare in E-TTL
a 1/125″ f/13 (a sinistra) e a 1/80″ f/8.0 (a destra).


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Per citazioni

Agnoli G.L. (2024) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Macrofotografia pratica, in: Chrysis.net website. Interim version 13 October 2024, URL: https://www.chrysis.net/it/fotografia/manuale-di-fotografia/macrofotografia-pratica/.