Fotografia con il flash

Ultimo aggiornamento 16 Luglio 2020

Il Numero Guida (NG)

Il flash si rende necessario in condizioni di luce scarsa o per evitare immagini mosse o ricche di dominanti, consentendo di lavorare con tempi veloci (da 1/30″ a 1/500″, a seconda della fotocamera), ma non solo.

L’emissione luminosa da parte di un flash è brevissima (1/30.000″ in alcuni casi) e permette di congelare i movimenti anche più rapidi.

Raddoppiando la distanza fra flash e soggetto, l’illuminazione si distribuisce su una superficie quattro volte più grande, ma l’intensità della luce emessa si riduce a 1/4. Triplicando la distanza, la superficie diventa 9 volte più ampia, ma la luce si riduce a 1/9, e così via.

Da questa legge discende il concetto di “potenza” del flash, o numero guida, che però va riferito ad una distanza precisa da cui sarà possibile ricavare la riduzione – o l’aumento – della luce al variare di quella distanza.

Il numero guida (NG) è una grandezza caratteristica del flash e dà un’idea immediata del suo potere illuminante. Conoscendo la distanza flash-soggetto, il NG serve per ricavare il diaframma di lavoro da impostare sull’obiettivo:

ESEMPIO. Flash con NG=30 per 100 ISO. Quale diaframma va impostato se il soggetto è a 3 metri dal flash? Diaframma = 30 : 3 = 10, cioè un diaframma vicino a f/11.

Per ricavare il Numero Guida in base ad una sensibilità ISO diversa da quella per cui il NG è dato si usa la seguente formula:

ESEMPIO: flash con NG=20 per 100 ISO. Utilizzando una Kodachrome 25 ISO, quale sarà il nuovo NG?
Il NG per 25 ISO è: 20 x (25/100) = 5.

 

Il tempo di sincronizzazione

Il tempo di sincro-flash di una fotocamera indica la massima velocità di scorrimento delle tendine dell’otturatore durante la quale si otterrà una corretta esposizione flash di tutto il fotogramma.

La tendina in chiusura parte immediatamente dopo che la prima tendina si è aperta totalmente. Per avere tempi sempre più rapidi, l’apertura viene parzializzata: la II tendina parte prima che sia arrivata in fondo la prima. Se parte quando la prima è arrivata a ¾ del fotogramma il tempo sarà di 1/250″; se parte a metà fotogramma si avrà un tempo di 1/500″.

Per tutti i tempi più brevi del tempo di sincro-lampo solo una parte del fotogramma risulterà esposta correttamente, metre la restante sarà sottoesposta.

Tecniche flash

La posizione del flash determina l’effetto finale. Un flash a slitta sulla fotocamera o a torcia di lato illumina il soggetto frontalmente e totalmente, ma produrrà occhi rossi in animali e uomini (la retina è estremamente vascolarizzata), riflessi su superfici lucide (vetri, lamiere, occhiali); ombre marcate su sfondi alle spalle del soggetto (pareti di una stanza); appiattimento del soggetto e annullamento della sua tridimensionalità. Si ricorre quindi a tecniche di orientamento del flash – o dei flash – per correggere questi difetti.

Utilizzando un flash vanno sempre tenute presenti le Leggi ottiche della Riflessione e della Rifrazione: i raggi luminosi hanno un angolo di riflessione uguale a quello di incidenza (i=r). Nel caso di un’interfaccia aria/vetro – mezzi cioè a differente indice di rifrazione – l’angolo di rifrazione è inferiore a quello di incidenza e tende a chiudersi verso la perpendicolare alla superficie nel punto di incidenza.

E’ per la legge della riflessione che un vetro rifletterà il fascio del flash se l’emissione è frontale; ma è grazie a questa che potremo fotografare soggetti riflettenti orientando diversamente il flash, senza incorrere nei riflessi.

Flash indiretto

Gli inconvenienti di cui sopra si evitano allontanando il flash dall’asse ottico (con un cavo-sincro) e/o indirizzando l’emissione luminosa in modo indiretto sul soggetto. L’ideale è disporre di più flash: uno di piccola potenza sulla fotocamera (luce di rischiaramento) e uno di maggior potenza collegato via cavo o tramite servocellula, diversamente posizionato (luce principale).

  • Vantaggi: uniforme distribuzione della luce sul soggetto; assenza di ombre nette; occhi naturali.
  • Svantaggi: la luce che arriva al soggetto è minore di quella diretta; un solo flash di piccola potenza non è sufficiente per la riflessione; se le pareti sono colorate, anche la luce del flash risulterà colorata; la tecnica è affidabile solo in TTL-flash.

Fill-in

Tecnica di rischiaramento del soggetto con luce flash in luce-ambiente, tramite una breve emissione luminosa che schiarisce le ombre indotte dalla luce naturale. Il colpo di flash come riempimento sarebbe insufficiente da solo per consentire una corretta esposizione, ma, abbinato alla luce ambiente, alza la luminanza complessiva della scena e il contrasto si abbassa. Si ottiene così un primo piano rischiarato, inserito in un contesto di luce-ambiente naturale. La tecnica del Fill-in si applica soprattutto nel controluce.

Open-Flash

Tecnica per fotografare in luce scarsa (in ombra, ambienti scuri, boschi, etc.) con tempi lunghi, sottoesponendo di ½-1 stop e colpendo il soggetto con uno o più lampi di flash tenuto in mano. Ad esempio: per una data scena l’esposimetro segna 5″ di tempo di esposizione. Si imposta un tempo di 3″ e si scatta, azionando contemporaneamente il flash ad una distanza ravvicinata dal soggetto nell’intervallo dell’esposizione.

TTL-flash

Automatismo che opera interrompendo l’emissione del lampo quando un apposito sensore giudica sufficiente la quantità di luce che ha colpito il soggetto, attraverso la misurazione della luce riflessa dal soggetto stesso. È una tecnica avanzata che permette il sincro-flash sia con il tempo nominale di sincro (ad es. 1/125″), sia con tutti gli altri tempi superiori ad esso (ad es. 1/60″, 1/30″, etc.), calcolando in tempo reale i valori dell’esposizione in numerosissime situazioni fotografiche. Molto affidabile anche in macrofotografia, a patto che il soggetto sia al centro del fotogramma o che occupi gran parte del fotogramma.

Esempio di collegamento multiflash TTL:

  1. Canon T90
  2. flash Canon 300TL
  3. Adattatore slitta
  4. Adattatore remoto
  5. Distributore TTL
  6. Cavo TTL (60 cm)
  7. Cavo TTL (3 m).

Accessori utili

  • servocellula (o servo-flash): fa scattare un flash quando rileva il lampo di un altro flash;
  • diffusore: si posiziona sul bulbo-flash, come un filtro, per ottenere una emissione più morbida e diffusa, oppure per ampliare l’angolo di emissione;
  • pannello diffusore: lastra di plastica bianco latte fissata a 45° rispetto al bulbo flash; il bulbo viene inclinato verso l’alto e lastra diffonde la luce verso il soggetto;
  • pannello riflettente: pannello utile a rischiarare un lato in ombra del soggetto;
  • aggiuntivo tele: lente di Fresnel che aumenta il NG del flash e ne concentra l’emissione;
  • accessori multiflash: per distanziare il flash dalla fotocamera o per utilizzare più unità sincronizzate in modalità TTL; possono essere connesse via cavo o in modalità wireless (via radio).

Problemi e cause

  • Problema: l’immagine è correttamente illuminata solo in una porzione del fotogramma.
    Causa: il tempo di scatto è stato più breve del tempo di sincronizzazione.
  • Problema: l’immagine è sottoesposta.
    Cause: flash poco potente per la distanza di utilizzo; diaframma impostato più chiuso di quello necessario; il soggetto è bianco e riflettente; la lettura TTL è avvenuta non sul soggetto, ma sullo sfondo.
  • Problema: l’immagine è sovraesposta.
    Cause: il contrario del caso precedente; l’area di lettura TTL era troppo scura rispetto al resto dell’immagine.
  • Problema: i bordi del fotogramma sono più scuri.
    Causa: è stato usato un obiettivo grandangolare con un flash non adatto ad una copertura così ampia.

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Per citazioni

Agnoli G.L. (2024) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Fotografia con il flash, in: Chrysis.net website. Interim version 28 March 2024, URL: https://www.chrysis.net/it/fotografia/manuale-di-fotografia/fotografia-con-il-flash/.