Pulizia del sensore digitale

Ultimo aggiornamento 16 Luglio 2020

La pulizia del sensore digitale della reflex prima o poi è una necessità, dal momento che il cambio dell’obiettivo – qualunque precauzione si prenda – porta all’ingresso di polvere, pollini e corpuscoli nel vano dello specchio reflex.

Sensore della Canon EOS 40D, a specchio sollevato e otturatore aperto (da: DPREVIEW)

L’operazione in sé richiede una certa attenzione, ma non è un fatto drammatico. Infatti, il massimo danno che si potrebbe arrecare al sensore con una pulizia non attenta potrebbe essere la rigatura del vetro di protezione che lo ricopre, ma è un’ipotesi piuttosto remota.

La pulizia viene normalmente effettuata dai buoni negozi di fotografia, per un costo di circa 30 Euro. Oppure può essere fatta fare dai laboratori specializzati, con tempi e costi superiori. Oppure, la si può effettuare in proprio. Ad onor del vero, come alcuni produttori di fotocamere consigliano, in caso di dubbi sulle proprie capacità manuali è bene fare effettuare la pulizia da un centro autorizzato.

La necessità di pulire il sensore è testimoniata dalla presenza di “macchie” nelle immagini, sistematicamente posizionate negli stessi punti fra uno scatto e l’altro.

Ad esempio, ingrandendo la zona di cielo indicata dal rettangolo nella seguente immagine:

si nota la presenza di punti sfuocati scuri, segno di sporcizia sul sensore. L’effetto è più evidente agendo sui livelli dell’immagine, come nel ritaglio a destra:

La procedura per la pulizia del sensore può essere schematizzata così:

  1. predisporre il piano di lavoro con tutti gli strumenti necessari;
  2. effettuare una prima pulizia con pompetta ad aria del vano dello specchio reflex;
  3. sollevare lo specchio reflex ed aprire l’otturatore;
  4. effettuare la pulizia con pompetta ad aria;
  5. effettuare la pulizia con pennello antistatico;
  6. effettuare la pulizia con spatola e liquido apposito.

La pulizia con pompetta ad aria è alla portata di chiunque e può essere effettuata periodicamente anche come “mantenimento”, lasciando la pulizia con pennello e spatola per le situazioni in cui la presenza di sporcizia diventa davvero intollerabile o per la manutenzione approfondita periodica (ad es. ogni 6 mesi oppure prima di un servizio).

Va detto, infatti, che con i software per il trattamento delle immagini è possibile effettuare correzioni tramite lo strumento di “clonazione”, in modo da recuperare i piccoli difetti rappresentati dalla sporcizia sul sensore. Ma, ovviamente, è un artificio software poco produttivo su centinaia di immagini.

 

1. Predisporre il piano di lavoro

Il piano di lavoro altro non è che un tavolo pulito e libero da oggetti, in una normalissima stanza al riparo da polvere o disturbi in eccesso. Gli strumenti minimi per la pulizia sono i seguenti:

  • pompetta ad aria in gomma (rubber blower), di capacità tale da ottenere un flusso d’aria piuttosto consistente;
  • pennello caricato staticamente (static brush);
  • spatola (plastic swab), cartine, liquido.

Questi strumenti sono reperibili sia nei negozi di fotografia, sia su eBay o presso gli shop online.

 

2. Pulizia del vano dello specchio reflex

Ancor prima di dedicarsi al sensore digitale vero e proprio, è bene effettuare la pulizia ad aria del vano dello specchio reflex, dello schermo di messa a fuoco e del bocchettone dell’attacco obiettivo, in modo da rimuovere la polvere che potrebbe in futuro essere “catturata” dal sensore.

 

3. Sollevamento dello specchio reflex ed apertura dell’otturatore

Per procedere alla pulizia del sensore, è necessario selezionare il comando da menu per la pulizia del sensore (sensor cleaning), che provvede a sollevare lo specchio reflex e ad aprire l’otturatore, rivelando il vano del sensore digitale.

Selezione del comando per il sollevamento dello specchio reflex

Per fare ciò è bene che le batterie della fotocamera siano a piena potenza o che la fotocamera sia alimentata dalla rete.

 

4. Pulizia con pompetta ad aria

Con il sensore così esposto, sarà sufficiente soffiare 4-5 volte con la pompetta ad aria per rimuovere gran parte della polvere.

Il beccuccio della pompetta va tenuto controllato con le dita dell’altra mano, in modo da non urtare parti delicate.

Pulizia del sensore con pompetta

Controllare con una luce forte se la polvere è stata rimossa. Il metodo è poco invasivo, per cui si può procedere ad una ulteriore pulizia ad aria di tutti gli anfratti del vano reflex.

Potrebbe anche convenire fermarsi qui, effettuando qualche scatto di test per controllare il risultato, fotografando una superficie bianca con diaframma molto chiuso e visualizzandola al 100%. Se invece le macchie sono persistenti, è necessario procedere oltre.

Il Visible Dust Zeeion Blower è una pompetta ad aria in silicone, a proprietà antistatiche. Produce un flusso d’aria caricato antistaticamente, capace di distaccare i corpuscoli estranei dal vetro del sensore.

Inoltre, la valvola monodirezionale e alcuni filtri impediscono l’ingresso di polvere nella pompetta stessa.

5. Pulizia con pennello caricato staticamente

[da qui in poi è necessario prestare attenzione e valutare se farlo in proprio o se affidarsi ai servizi altrui]

Un pennello caricato staticamente è un pennello speciale che viene ‘caricato’ in modo da attrarre le particelle della polvere. Pennelli di questo tipo sono ad es. quelli della Visible Dust o della Copperhill, scegliendo il modello giusto per le dimensioni del sensore della propria fotocamera (la larghezza del pennello deve essere pari all’altezza del sensore).

Pulizia del sensore con pennello antistatico

Soffiando con la pompetta qualche volta sul pennello, lo si carica staticamente. Dopodiché la pulizia viene effettuata semplicemente passando il pennello sul vetro del sensore una volta da sinistra a destra e una volta da destra a sinistra, pulendo il pennello con la pompetta fra una passata e l’altra.

Questo step dovrebbe quindi rimuovere il 90% delle impurità sul sensore.

 

6. Pulizia con spatola

L’ultimo step richiede una spatola flessibile di plastica sulla quale viene avvolta una cartina speciale, in grado cioè di rilasciare pochissime impurità, imbevuta di poche gocce di un liquido specifico, a base di metanolo, come ad es. l’Eclipse. Le gocce vanno applicate alla parte terminale della spatola, quella che cioè andrà a contatto del vetro del sensore.

La pulizia avviene anche in questo caso tramite due “passate”, non eccessivamente potenti, ma comunque piuttosto ferme. Per la seconda passata conviene girare la spatola, in modo da non ridepositare quanto rimosso durante la prima passata.

Pulizia del sensore con spatola

Spatole, cartine e liquido, in base al modello di sensore da pulire, possono essere acquistate sia nei negozi di fotografia, sia su eBay o presso gli shop online.

Spatola, cartine e liquido per la pulizia del sensore

E’ da evitare…

  • …l’uso di bombolette ad aria compressa, che possono lasciare condense dannose;
  • …di agire meccanicamente sulle parti non direttamente interessate dalla pulizia suddetta, come l’otturatore e lo schermo di messa a fuoco.

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Per citazioni

Agnoli G.L. (2024) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Pulizia del sensore digitale, in: Chrysis.net website. Interim version 29 March 2024, URL: https://www.chrysis.net/it/fotografia/manuale-di-fotografia/pulizia-del-sensore-digitale/.