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Un tributo alla Canon T90

Canon T90

Il progetto

Soprannominata "The Tank", la Canon T90 fin dalla sua apparizione sul mercato nel 1986 rappresentò un cambio brusco col passato e si propose ben presto come l'anello di congiunzione fra le Canon tradizionali della Classe A (A-1, AE-1, etc.) e le future Canon autofocus, i cui modelli attuali mantengono ancora dei chiari richiami morfologico-funzionali alle innovazioni introdotte sulla T90. Disponendo di un sistema fotografico completo e assolutamente innovativo - dalla fotografia multiflash TTL ai dorsi multifunzione - la Canon T90 fu una fotocamera nata semiprofessionale, ma adottata da moltissimi professionisti e affiancata sia alle professionali F1-N della serie FD, sia alle successive EOS autofocus.

Per certi versi, la sua nascita fu prematura e il suo pieno potenziale non fu mai colto dal pubblico: i tempi non erano ancora maturi per accettare una fotocamera "futuristica" in tutto, nel design, nelle funzioni, nel sistema di accessori. Per questo, commercialmente non fu fortunata, ma, fatto sicuramente più importante, servì alla Canon per porre le basi dell'evoluto sistema fotografico autofocus che ne derivò, nelle forme, nelle funzioni e nella tecnologia.

La Canon T90 fu disegnata dal designer italo-tedesco Luigi Colani, all'insegna dell'ergonomia e delle linee curve più innovative, grazie anche all'impiego di lavorazioni del guscio esterno impensabili fino a quegli anni. La T90 fu dotata di tecnologie sofisticate e affidabili, grazie all'impiego massiccio dell'elettronica e di componenti elettromeccanici, secondo la filosofia che mosse Canon in quel tempo: "Everything that can be automated is automated".

Il progetto T90 aveva lo scopo di sostituire la gloriosa e fortunata Canon A-1 del 1978 con una nuova fotocamera ancora più avanzata, ma allo stesso tempo innovativa e completamente originale nel concetto. Per cui, molti sforzi furono indirizzati verso l'ergonomia, lo studio dei materiali migliori, la disposizione dei comandi (raggiungibili ad occhi chiusi). Ne nacque una fotocamera perfettamente rispondente agli obiettivi del progetto, ma sicuramente prematura per il pubblico, sia per l'eccesso di innovazione, sia perchè costruita per fotografi esperti.

Viste, mirino, pannello LCD, elettronica.

Il design Canon-Colani.

Caratteristiche

In una forma ergonomica e funzionale, la Canon T90 racchiude un'elettronica e una componentistica avanzate ed affidabili: 1) motori incorporati, capaci di raffiche a 4.5 fotogrammi al secondo (f.p.s.) e a basso consumo energetico (utilizzano solo 4 batterie da 1.5V "AA"), preposti anche allo svolgimento delle operazioni di caricamento, avanzamento, riavvolgimento della pellicola; 2) otturatore preciso e veloce, capace di un tempo massimo di 30", di un tempo minimo di 1/4000" e di un tempo di sincro-flash reale di 1/250" (o superiore, in TTL-mode); 3) quattro modalità di lettura esposimetrica (media pesata al centro, semispot, spot, multispot); 4) più modalità di esposizione (Manuale, Program, Program Tele, Program Wide, Tv, Av); 5) accessori dedicati con funzioni speciali, che ne estendono le funzionalità (flash, macroflash, dorsi multifunzione, telecomandi a distanza) e perfetta integrazione nel sistema FD (obiettivi, moltiplicatori, accessori per macrofotografia).

Motori incorporati

Il motore incorporato nella T90 consente di fotografare a cadenze di 4.5 f.p.s. (modalità HIGH) e di 2 f.p.s. (modalità LOW). In modalità Stop-Down (a diaframma inserito) la cadenza di scatto sale a 5 f.p.s. In modalità SINGLE si occupa dell'avanzamento del singolo fotogramma. La modalità di scatto si commuta automaticamente da HIGH a LOW a SINGLE al decadimento della carica delle batterie. Essendo un motore a basso voltaggio, il consumo delle batterie è molto contenuto e l'alimentazione è assicurata semplicemente da 4 batterie da 1.5V tipo "AA". Altri due motori affiancano quello principale: un motore si occupa del riavvolgimento della pellicola e un altro del funzionamento dell'otturatore. In tal modo è ottimizzata la specializzazione dei singoli elementi.

Otturatore

L'otturatore, per poter operare durante le raffiche motorizzate, è stato progettato per 270 cicli al minuto e sottoposto a test di durata. La velocità di 1/4000" è stata raggiunta tramite un dispositivo a magente permanente (PMS), che regola lo sgancio verticale delle lamelle (4 per la prima tendina, 4 per la seconda tendina) costruite in superduraluminium rivestito. Il magnete è temporizzato e controllato elettronicamente. L'otturatore è anche assistito da una molla a torsione, che trasferisce un'accelerazione per l'apertura con basse vibrazioni. Un doppio dispositivo di decelerazione presiede al rallentamento accurato della corsa delle lamelle, tramite un rallentamento iniziale morbido, seguito da un rallentamento immediato e brusco. L'analisi degli urti durante lo scatto dell'otturatore (grafico a sinistra) mostra valori bassissimi e rimbalzi assenti, che consentono scatti con tempi lenti senza rischi di "mosso".

Letture esposimetriche

In anteprima mondiale, la Canon T90 viene dotata di tre modalità di lettura esposimetrica commutabili con qualunque obiettivo e situazione fotografica semplicemente ruotando un selettore. Inoltre, la T90 dispone di una modalità multispot (fino a 8 spot) con la possibilità di compensazione manuale per le ombre (SHADOW) e per le alte luci (HIGHLIGHT) con incrementi di 1/2 stop. Alle modalità di misurazione esposimetrica si aggiunge la funzione di memoria dell'esposizione e di blocco dell'esposizione. La ghiera di compensazione dell'esposizione permette sovra- e sotto-esposizioni intenzionali in passi di 1/3 di stop.

media pesata al centro

sistema per fotografia generica in condizioni normali. L'esposimetro misura l'intero campo inquadrato, attribuendo maggior peso alla porzione centrale e un peso via via minore dal centro verso i bordi.

semispot (parziale)

sistema a copertura parziale, pari al 13% centrale dell'inquadratura. Consigliato quando si vuole esporre correttamente un soggetto piccolo rispetto all'area totale, ad esempio il viso di una persona.

spot

sistema a copertura limitata (2.7% dell'area inquadrata), richiesto quando si vuole una misura precisa di un particolare della scena, come nella telefotografia e nella macrofotografia e fotomicrografia

Nota: Le letture sono falsate quando viene utilizzato un filtro polarizzatore lineare, per cui si deve ricorrere ad un polarizzatore circolare.

Modalità di esposizione

Otto modi di esposizione:

  1. priorità dei Tempi (Tv)
  2. priorità dei Diaframmi (Av)
  3. Program standard
  4. Program variabile
  5. Manuale
  6. Stopped-down AE
  7. Stopped-down a indice fisso
  8. Posa "B" (bulb).

1) Priorità dei Tempi [Tv]

Con l'obiettivo su "A", si imposta il tempo di scatto desiderato e la fotocamera regola automaticamente il diaframma. Questa modalità può essere assistita dal modo "Safety Shift" [] che regola tempi inferiori o superiori nel caso in cui il tempo impostato manualmente non sia compatibile con le condizioni di luce. Scala dei Tempi (dal più veloce al più lento): 1/4000" 1/3000" 1/2000" 1/1500" 1/1000" 1/750" 1/500" 1/350" 1/250" 1/180" 1/125" 1/90" 1/60" 1/45" 1/30" 1/20" 1/15" 1/10" 1/8" 1/6" 1/4" 1/3" 1/2" 0"7 1" 1"5 2" 3" 4" 6" 8" 10" 15" 20" 30".

2) Priorità dei Diaframmi [Av]

Con l'obiettivo su "A", si imposta il diaframma desiderato e la fotocamera regola automaticamente il tempo di scatto. Questa modalità può essere assistita dal modo "Safety Shift" [] che regola diaframmi più aperti o più chiusi nel caso in cui il diaframma impostato manualmente non sia compatibile con le condizioni di luce. Scala dei Diaframmi (dal più aperto al più chiuso): 1.2 1.4 1.8 2.0 2.5 2.8 3.5 4 4.5 5.6 6.7 8 9.5 11 13 16 19 22 27 32.

3) Program standard [Program]

Con l'obiettivo su "A", sia il tempo sia il diaframma sono automaticamente impostati dalla fotocamera in base ai valori di luce dell'inquadratura. Il programma manterrà una esposizione mediana fra tempi e diaframmi, non privilegiando un modo in particolare.

4) Program variabile [P-wide, P, P-tele]

Con l'obiettivo su "A", questo tipo di Program ha una posizione centrale [P] identica al Program standard e sei posizioni speciali, tre di tipo WIDE (sempre più nella direzione della priorità dei diaframmi) e tre di tipo TELE (sempre più nella direzione della priorità dei tempi). In questo modo, stando in posizione di Program si può velocemente commutare l'esposizione per una prevalenza dei diaframmi o dei tempi di scatto.

5) Manuale

Con l'obiettivo non su "A", si regola il tempo di scatto (Tv) e si sceglie il diaframma manualmente sull'obiettivo.

6) Stopped-Down AE

Con l'obiettivo non su "A", e con AvProgramP; nel mirino compare solo il tempo di scatto. Questa modalità viene usata quando si usano accessori per macrofotografia senza trasmissione automatica del diaframma. Si fotografa al diaframma reale (la visione attraverso il mirino risulta tanto più scura quanto più si chiude manualmente il diaframma sull'obiettivo). Se l'obiettivo FD non viene disinserito da "A" si incorre in un errore segnalato nel mirino dal messaggio [].

7) Stopped-Down a indice fisso

Con l'obiettivo non su "A", e con Tv. E' una modalità simile alla precedente, ma in questo caso il controllo del tempo impostato è assistito, tramite questa messaggistica: [] indica un'esposizione corretta; [] indica rischio di sottoesposizione, quindi la necessità di aprire (OPen) il diaframma; [] indica rischio di sovraesposizione, quindi la necessità di chiudere (CLose) il diaframma.

8) Posa lunga "B"

Per pose più lunghe di 30". Obiettivo in manuale e tempo deciso dal fotografo (bisogna usare lo scatto flessibile elettrico o, nel caso di pose veramente lunghe, il dorso Command Back 90 e chiudere il mirino con le tendine apposite alla sinistra dell'oculare, per evitare l'ingresso di luce parassita). Durante le pose lunghe la T90 va in risparmio energetico.

Anteprima dell'esposizione

Con il pulsante raggiungibile col pollice destro si attiva la lettura esposimetrica (in alternativa alla pressione del pulsante di scatto per metà corsa) e rimane attivata fintanto che il pulsante viene tenuto premuto.

Messaggi nel mirino

Contafotogrammi rimanenti

Quando si usa una pellicola con codice DX, alla destra del mirino compare questa simbologia per ricordare i fotogrammi residui.

Le prime 6 schermate indicano rispettivamente 36 fotogrammi (6 tacche), 35-30 fotogrammi (5 tacche), 29-24 fotogrammi (4 tacche), 23-18 fotogrammi (3 tacche), 17-12 fotogrammi (2 tacche), 11-10 fotogrammi (1 tacca).

Dopodichè si passa ad un conto alla rovescia corrispondente al numero indicato: 9 fotogrammi rimanenti, 8, 7, etc.

Funzioni speciali

La Canon T90 mette a disposizione le seguenti funzioni speciali.

Spot singolo

In questa modalità di lettura viene analizzato un solo punto dell'inquadratura, corrispondente al cerchio più interno del mirino, per cui il soggetto principale - o la parte principale di esso - va inquadrato al centro. La lettura spot viene attivata per 30" alla pressione del pulsante relativo (freccia rossa qui a fianco). La lettura spot è attivata anche alla pressione del pulsante di scatto, ma in questo caso non viene memorizzata per 30".

All'attivazione della lettura spot si attiva anche la scala con indice fisso triangolare alla destra del mirino. Se, durante i 30" di lettura memorizzata si sposta l'inquadratura, comparirà un secondo indice, mobile, sulla scala del mirino, indicante lo scarto in stop rispetto alla prima lettura dei nuovi punti inquadrati. In tal modo, si può valutare lo scarto in stop (±4) fra il particolare inquadrato e lo sfondo, prima di scattare. Per una correzione dell'esposizione si ricorre alla correzione H/S. La lettura spot viene falsata dai seguenti fattori: utilizzo di polarizzatore lineare (usare un pola circolare); riflettenza del soggetto. E' comunque molto utile nei casi di controluce o di fotografia con teleobiettivo o di macrofotografia.

Multispot

Con questa modalità, ottenibile solamente premendo il pulsante spot, possono essere acquisite e memorizzate fino a 8 letture spot di punti differenti della scena, in modo da segnalare alla fotocamera i punti che sono sicuramente da esporre correttamente (esempio: un viso e una parte dello sfondo). L'esposizione finale è una media pesata, per cui più spot verranno memorizzati su un particolare, migliore sarà la resa del particolare stesso. Ad ogni pressione del pulsante spot vengono aggiornati i valori di tempo e diaframma che compaiono nel mirino ai valori pesati. Anche in questa modalità compaiono indici fissi e indici mobili e vale la correzione H/S.

Correzione H/S

H (= Highlight) si usa sui particolari chiariS (= Shadow) si usa sui particolari scuri.

Questa compensazione si ottiene con i due pulsanti alla destra del pulsante di anteprima dell'esposizione e vale sia nel caso di spot singolo, sia nel caso di multispot. Il pulsante H muove l'indice fisso verso l'alto (nel verso della sovraesposizione), mentre è il contrario per il pulsante S. La compensazione ottenuta serve ad esporre correttamente soggetti particolarmente chiari o particolarmente scuri.

Esposizioni multiple [ME]

La Canon T90 consente fino a 9 esposizioni multiple sullo stesso fotogramma. Bisogna impostare il numero di esposizioni multiple (in figura 3, ad esempio) e scattare: il contaesposizioni decresce di 1 ad ogni scatto e all fine la fotocamera passa al fotogramma successivo, automaticamente. In questa modalità è bene che le esposizioni più scure siano le prime della sequenza, in modo che le successive - più chiare - non vengano oscurate. Inoltre, si impone una compensazione dell'esposizione (vedi tabella), dal momento che il fotogramma viene esposto più volte.

Autoscatto

Selezionabile con un ritardo di 2" o di 10". Il primo si utilizza in macrofotografia e in fotomicrografia, per eliminare le vibrazioni indotte dalla mano. Il secondo è invece il tempo classico per l'autoscatto in senso stretto.

Disegni

Brochure e pubblicità

Da una brochure Canon degli anni '80

Pagina pubblicitaria degli anni '80 (mensile Airone)

brochure_it

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Per citazioni

Agnoli G.L. (2025) Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 15 May 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/page/20.

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Canon EOS tecnologia

Introduzione alla tecnologia Canon EOS

Canon Dual Pixel CMOS AF

Canon Dual Pixel CMOS AF è una tecnologia nuova e rivoluzionaria che aumenta il potenziale del Live View durante la cattura di video e immagini.

Durante l'acquisizione video, il Dual Pixel CMOS AF assicura una naturalezza di messa a fuoco AF simile a quella dell'occhio umano - e simile a quella di una videocamera. In tal modo, le transizioni del fuoco sono morbide e i soggetti rimangono a fuoco mentre si muovono.

Questa tecnologia assicura un autofocus assolutamente preciso e più veloce che mai attraverso il monitor LCD, dando all'utente libertà compositiva grazie agli angoli di ripresa che il Live View è in grado di fornire. E la compatibilità del Dual Pixel CMOS AF con i 103 obiettivi Canon EF dà all'utente possibilità creative quasi illimitate.

 White paper (4.7MB, ENG)

Sensore di immagine CMOS 35mm per Digital Cine Motion Imaging

Il nuovo sensore CMOS incorporato nella fotocamera Canon C300 Digital Cinema si basa sulla ben collaudata matrice di colore Bayer per la codifica dei componenti di colore. Importanti progressi negli algoritmi di demosaicizzazione hanno migliorato fortemente la ricostruzione delle componenti video RGB che supportano la correzione del colore e la manipolazione delle immagini richieste in postproduzione. Canon ha tuttavia esplorato un'alternativa a tali algoritmi ricostruttivi in una ricerca volta a ottenere una qualità globale di immagine che aspira a raggiungere quell'estetica superba che viene ormai garantita dalla pellicola cinematografica da 35mm.

White paper (1.0 MB, ENG)

Hybrid IS (Image Stabilizer System)

La ricerca Canon sulla stabilizzazione delle immagini è stata avviata negli anni '80 e il primo stabilizzatore ottico di immagine per le fotocamere reflex è stato introdotto nel 1995. Da allora, Canon ha fatto progressi continui sui sistemi per migliorare la compensazione delle vibrazioni della fotocamera. Ebbene, Canon ha introdotto il suo sistema Hybrid IS nell'obiettivo Macro EF 100mm f / 2,8 L IS USM. Questo sistema è stato progettato appositamente per la macrofotografia e rappresenta un ulteriore passo in avanti nel campo della fotografia mondiale.

La tecnologia di stabilizzazione dell'immagine tradizionale era utile per ridurre gli effetti delle vibrazioni della fotocamera in situazioni non macrofotografiche. Nelle riprese macro a mano vicine all'1:1 è difficile ottenere risultati accettabili con gli stabilizzatori tradizionali. Ora, grazie al sistema Canon Hybrid IS, è più semplice ottenere immagini a distanza ravvicinata nitide anche laddove l'uso di un treppiede non fosse possibile.

Il sistema ibrido è in grado di compensare sia per le vibrazioni angolari della fotocamera sia per quelle di spostamento della fotocamera stessa. Tali scostamenti compromettono sia l'immagine formata sul sensore sia quella immagine visualizzata nel mirino, rendendo estremamente difficile registrare immagini nitide.

Il sistema Canon Hybrid IS include un sensore di accelerazione [immagine a destra], oltre al sensore convenzionale di compensazione della velocità angolare [immagine a sinistra].

In base alla quantità di vibrazioni rilevata dai due sensori, l'algoritmo calcola l'entità di sfuocatura sul piano dell'immagine, dopodiché provvede a variare il gruppo di lenti di compensazione, che giace su sfere in ceramica a basso attrito.

Subwavelength Structure Coating (SWC)

Il trattamento Subwavelength Structure Coating (SWC) è una nuova tecnologia di rivestimento per le lenti che minimizza il flare e gli effetti fantasma (ghosting) causati dalla luce riflessa.

I riflessi sono causati da grandi cambiamenti nell'indice di rifrazione della luce al confine vetro-aria sulla superficie della lente. Ad oggi, gli sforzi per ridurre al minimo i riflessi sono consistiti nell'applicazione di un sottile rivestimento sulla superficie delle lenti, ma questo approccio può fallire e, a volte, porta a flare e ghosting.

Il rivestimento speciale SWC di Canon riduce al minimo i riflessi allineando infinite strutture a forma di cuneo, più minute rispetto alla lunghezza d'onda della luce visibile, sulla superficie dell'obiettivo.

Questi cunei cambiano continuamente l'indice di rifrazione della luce al confine vetro-aria della lente, eliminando così il confine dove l'indice subisce grandi cambiamenti. Questa mancanza di grandi cambiamenti nell'indice di rifrazione riduce drasticamente i riflessi. L'SWC consente quindi una capacità anti-riflettente superiore in quegli ambienti in cui le precedenti tecnologie di rivestimento non potevano, in particolare nelle situazioni di luce con un ampio angolo di incidenza.

 Fonte: Canon Global.

DO (Elemento ad Ottica Diffrattiva)

Canon presenta la prima lente multistrato ad Ottica Diffrattiva del mondo, con il tele EF 400mm f/4 DO. Il prototipo sarà in commercio quest'anno.

La lente che lo equipaggerà contiene in sè le caratteristiche sia delle lenti alla fluorite, sia di quelle asferiche, per cui rappresenta una rivoluzione nell'ottica fotografica.

Le lenti multistrato ad ottica diffrattiva sono costruite in modo da alterare il percorso della luce all'interno di esse e in modo da non disperdere parte di quella luce come nelle lenti normali: qui tutta la luce viene forzata a formare l'immagine. Inoltre, lenti di questo tipo correggono l'aberrazione cromatica (i diversi colori vanno a fuoco in punti differenti) anche meglio delle costose lenti in fluorite, mentre, calibrando la spaziatura del gruppo diffrattivo si corregge anche l'aberrazione sferica, rendendo inutile il ricorso alle altrettanto costose lenti asferiche.

La costruzione di queste nuovissime lenti richiede una precisione micrometrica e strumentazioni tridimensionali brevettate da Canon stessa.

IS (Sistema di Stabilizzazione dell'Immagine)

Una delle cause del fallimento di una fotografia è sempre stata il "mosso", per cui l'unica alternativa ad un treppiede era l'utilizzo di pellicole molto sensibili o il ricorso ad appoggi di fortuna. Canon ha quindi sviluppato un sistema di stabilizzazione dell'immagine, utilizzandolo sia nelle telecamere, sia incorporandolo negli obiettivi. Le vibrazioni trasmesse dalla mano alla fotocamera si trasmettono all'obiettivo e quindi alle lenti. Il movimento delle lenti causa lo spostamento dell'immagine formata rispetto all'asse ottico. Se, quindi, le lenti si muovessero indipendentemente dal resto, il problema sarebbe risolto. Questo è stato il presupposto allo sviluppo del sistema di stabilizzazione Canon.

Il sistema si basa sull'accoppiamento di due giroscopi vibranti che rilevano le vibrazioni verticali e orizzontali e comandano una reazione uguale e contraria al sofisticato gruppo ottico addetto alla correzione. I tempi di risposta della correzione sono nell'ordine di 1/2,000 di secondo. Ne risulta un effetto correttivo pari a 2 stop in termini di esposizione: si ha quindi un guadagno prima dell'immagine realmente mossa di due stop (equivalenti ad un obiettivo più luminoso o ad una pellicola più rapida di due stop). Il sistema di stabilizzazione è utile anche nella tecnica del panning (seguire un soggetto in movimento con la fotocamera in movimento). Un software rileva il movimento di tipo "panning" e disabilita la correzione nella direzione del panning, limitandosi a correggere solamente la vibrazione nelle direzioni non desiderate.

IS Mode 2: questa nuova tecnologia determina automaticamente se il movimento è fatto consciamente e blocca la correzione. Il sistema IS Mode 2 determina inoltre la mancanza di vibrazioni per prevenire gli errori dovuti ad appoggio su treppiede.

USM (Motori ad Ultrasuoni)

Nel 1987 Canon adottò per la prima volta un motore ad ultrasuoni (USM) negli obiettivi autofocus. Le caratteristiche principali erano un'alta velocità e una bassa rumorosità, fatto che conquistò i fotografi sportivi e naturalisti di tutto il mondo. Fu per questa innovazione senza paragoni che ben presto le ottiche manuali furono abbandonate.

Nel 1992 Canon sviluppò un micromotore USM che poteva essere prodotto industrialmente: attualmente i micromotori USM equipaggiano quasi tutti gli obiettivi della gamma Canon.

Il funzionamento del motore USM è basato sulla trasmissione di una vibrazione generata da un'onda ad ultrasuoni. Per questo, l'anello del motore non richiede nè ingranaggi, nè sorgenti di campo elettromagnetico e fornisce una risposta rapidissima priva di rumore e a bassissimo consumo energetico. Il range di utilizzo del sistema va da -30°C a +60°C.

EMD (Diaframma Elettromagnetico)

L'EMD (Diaframma Elettromagnetico) è un attuatore che controlla il diaframma, il quale integra sia un motore a passi e un diaframma a lamelle nella stessa unità, utilizzato per una piena trasmissione elettronica dei dati all'interno dell'attacco EF. Ogni obiettivo EF incorpora una unità EMD come unità base del sistema EOS. L'EMD controlla le lamelle del diaframma tramite il motore a passi e il diametro dell'apertura è controllato da un segnale elettronico proveniente dal corpo macchina, per superare i problemi meccanici dei diaframmi convenzionali. Inoltre, fornisce benefici che i diaframmi convenzionali non assicuravano.

Autofocus controllato dalla Pupilla

Canon ha sviluppato il controllo dell'automatismo della messa a fuoco tramite movimento della pupilla. Il meccanismo viene azionato sempre dalla semipressione del pulsante di scatto, ma in questo caso l'AF si attiva sulla cella AF più vicina al punto esatto dove il fotografo sta guardando attraverso il mirino.

Il controllo tramite pupilla avviene per illuminazione infrarossa della stessa e lettura dei raggi riflessi dalla cornea e monitoraggio delle posizioni relative dell'occhio e della pupilla stessa: questo permette ad un sensore di calcolare l'angolo di inclinazione dell'occhio e attivare il sensore nella direzione calcolata.

Un algoritmo avanzato controlla le variabili che causerebbero un errore: luce diretta sull'occhio, presenza di occhiali, lacrime, ecc. L'algoritmo richiede una brevvissima calibrazione iniziale, per poter memorizzare le caratteristiche fisiche dell'occhio del fotografo (o di altri fotografi).

Area Autofocus

Canon prosegue nella ricerca di ottenere una messa a fuoco automatica virtualmente in qualunque punto dell'inquadratura. All'inizio era uno solo il punto di messa a fuoco, poi furono tre, poi cinque. Con l'uscita della EOS-3 si è arrivati a 45 punti di messa a fuoco in un'area di 8x15 mm. I punti sono disposti sia in verticale sia in orizzontale e sono attivi anche nelle riprese caratterizzate da elevato movimento. Questo sistema è stato installato anche nella EOS1-V, dopo una notevole serie di test da parte di molti professionisti. I 45 punti sono assistiti da un sensore CMOS con una efficienza da 30 a 40 volte superiore ai sensori AF convenzionali.

Pellicola Anti-Appannamento

Quando aria calda viene in contatto di un vetro freddo, allora l'umidità dell'aria si condensa sul vetro. In queste condizioni, lenti di obiettivi e mirini di fotocamere si appannano e bisogna far passare molto tempo prima che la condensa se ne vada.

Il problema è molto sentito se si fotografa d'inverno: bisogna prestare la massima attenzione a non alitare sui vetri sensibili dell'attrezzatura, per evitare di perdere tempo prezioso.

La tecnologia Anti-Fogging sviluppata da Canon consente di assorbire la condensa in un sottile film sintetico depositato sulla superficie del vetro. Il film è formato da due polimeri, uno organico e uno inorganico. Il primo assorbe la condensa, mentre il secondo impedisce che il primo si disaggreghi e si distacchi dal vetro. Il film è resistente all'abrasione.

Lenti Asferiche

Una lente fotografica sferica ha un difetto fondamentale: le è impossibile far convergere raggi entranti parallelamente in un punto di fuoco solo, per cui forma un'immagine non nitida. Alcuni gruppi ottici standard correggono questo difetto, ma non sono adatti a contenere le dimensioni o il peso dell'insieme. Questi limiti vengono superati con l'uso di elementi ottici asferici, che però sono difficili da costruire, richiedendo un'accuratezza di lavorazione pari a 0.1µm o meno. Per produrre industrialmente lenti asferiche Canon ha sviluppato una linea di costruzione dedicata, grazie anche all'utilizzo di strumenti di controllo con una precisione di 0.02µm (interferometro laser) e a macchine per la lavorazione meccanica asferica mai costruite prima. Canon ha poi perfezionato il sistema, differenziando le lavorazioni a seconda delle esigenze fotografiche.

Lenti alla Fluorite

La suddivisione della luce in differenti colori (lunghezze d'onda) causa l'aberrazione cromatica al passaggio attraverso una lente convenzionale: i differenti colori vengono focalizzati a distanze differenti, causando una sfocatura cromatica. Per correggere questa aberrazione si rende necessario un gruppo ottico costituito da una lente convessa e da una lente concava, che però non riesce a correggere il verde. Per questo, Canon ha costruito le lenti alla fluorite per far coincidere il fuoco dei colori quasi alla perfezione. La fluorite (CaF2) è un minerale dalle caratteristiche particolari, come il basso indice di rifrazione e una bassa dispersione, però non si trova in sufficienti quantità e dimensioni per ricavarne delle lenti industriali.

Per questo Canon sviluppò nel 1969 un processo di cristallizzazione sintetica della fluorite e costruì il primo obiettivo dotato di lente alla fluorite. Attualmente quasi tutti i teleobiettivi e gli zoom professionali montano un elemento in fluorite. Una cura particolare è richiesta in fase di lavorazione (molatura e politura), che richiede tecnologie sofisticate: abrasione diamantata microscopica per arrivare ad una lucidatura con ruvidità inferiore 0.002 µm.


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Canon EOS macrofotografia

Una panoramica sulle attrezzature Canon per macrofotografia.

Canon EF 100mm F2.8 L USM Macro con Hybrid IS

Canon continua la sua evoluzione nella tecnologia ottica EOS con l'introduzione dell'obiettivo ad alte prestazioni EF 100mm F2.8 L USM Macro con Hybrid IS, l'ultimo arrivo nella sua prestigiosa serie L, gamma di punta degli obiettivi professionali Canon.

Questo obiettivo è il primo medio-tele macro che include il sofisticato stabilizzatore di immagini Canon Hybrid IS, progettato per compensare le vibrazioni della fotocamera sia rispetto all'asse ottico, sia longitudinalmente, fino a quattro stop.

Con la sua ottica della migliore qualità possibile - grazie a lenti a bassissima dispersione (UD), al rivestimento Super Spectra e ad un diaframma a 9 lamelle - in combinazione con un motore di messa a fuoco ad anello USM e al rapporto di riproduzione di 1:1, l'EF 100 mm f/2,8L IS USM Macro è semplicemente impareggiabile. In quanto parte della serie L, l'obiettivo è resistente a polvere e acqua.

Specifiche tecniche:

  • Lunghezza focale: 100mm
  • Massima apertura: 1:2.8.
  • Schema ottico: 15 elementi/12 gruppi.
  • Regolazione della messa a fuoco: interna con motore ad anello USM. Fuoco manuale permanente.
  • Minima distanza di messa a fuoco: 0.3m (@ 1x).
  • Diametro filtri: 67mm.
  • Massimo diametro x Lunghezza, Peso: 77.7 x 123mm, 625g.

Il nostro test dell'obiettivo Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM.

Canon MT-24EX Macro Twin Lite unità flash

Il nuovo Canon Macro Twin Lite MT-24EX è l'unità flash più avanzata per macrofotografia per sistemi SRL. Questo nuovo Macro Twin Lite fornisce un'incredibile flessibilità, incorporando due teste flash con posizioni regolabili per una vasta gamma di situazioni di illuminazione e dotate di funzioni autoflash E-TTL avanzate (con EOS-1V, EOS-3, EOS-D30, EOS-D60, EOS-1D), e supporta il modo TTL auto più il controllo manuale dell'esposizione flash con tutti i corpi macchina del sistema Canon EOS.

Ognuna delle teste flash può essere ruotata sia verticalmente, sia orizzontalmente o completamente rimossa dall'anello di montaggio e posizionata su un treppiede o su uno stativo. Le teste flash possono essere attivate insieme o individualmente, in mopdo da fornire una ancor maggiore flessibilità di illuminazione. In aggiunta, l'anello stesso di serraggio può essere ruotato.

Con un potente Numero Guida di 22 (ISO 100/m), il nuovo Macro Twin Lite si presta ad un elevato numero di funzioni di misurazione flash avanzata e di personalizzazioni, incluso il Blocco dell'esposizione Spot (FE-L) e il bracketing, l'FP Flash (sincronizzazione ad alta velocità sulla massima velocità di otturazione fornita dalla fotocamera), potenza variabile, funzioni senza cavi (wireless, insieme ad un numero illimitato di unità flash 550EX o 420EX).

Il nuovo MT-24EX è inoltre equipaggiato con due faretti di rischiaramento e da un set di 9 Funzioni di Personalizzazione che consentono all'utente di modificare le operazioni per condizioni di ripresa specifiche. Il Macro Twin Lite MT-24EX usa 4 batterie AA alcaline, al litio, Ni-Cd o Ni-MH ed è compatibile con i power pack ausiliari Canon, con il Compact Battery Pack CP-E2 e con il Transistor Pack E per una ricarica più veloce e una autonomia maggiore durante sessioni di ripresa prolungate.

(tratto dall'american Canon Press release)

Canon Macro Ring Lite MR-14EX e EF 100/2.8 Macro USM

Il nuovo flash anulare Canon MR-14EX è l'unità flash anulare più avanzata e più versatile per macrofotografia. L'MR-14EX offre il pieno controllo della luce: i 2 bulbi flash sono indipendenti e le potenze relative sono impostabili da 8:1 a 1:1 o da 1:1 a 1:8, per un massimo controllo delle ombre. L'esposizione è E-TTL (come nel flash a torcia 550 EX). Il flash può essere usato in controllo E-TTL senza cavi, insieme ad un numero illimitato di flash 550EX attorno al soggetto, per un controllo delle luci veramente ottimale. Il controllo dell'illuminazione avviene in tempo reale sul pannello LCD del MR-14EX.

Il Numero Guida è 14 (@ 100 ISO) e la distanza minima di funzionamento è di appena 2cm. Oltre a questo: blocco dell'esposizione (FEL) con i modi di esposizione semispot e spot anche su particolari decentrati, alta velocità di sincronizzazione (fino alla velocità più breve supportata dalla fotocamera), flash manuale a potenza variabile (riducibile finoa 1/64' di potenza), compensazione dell'esposizione fino a +/- 3 stop. Il flash MR-14EX è compatibile con tutte le fotocamere EOS e anche con la Canon T90, anche se è stato progettato in particolare per le EOS-3 e EOS-1V (con cui sono disponibili le funzioni E-TTL). Fra gli accessori, si segnala l'alimentatore CP-E2, che permette di ridurre i tempi di ricarica e aumenta l'autonomia del flash stesso.

A completamento del complesso sitema macro Canon EF, arriva il nuovissimo e superbo obiettivo EF 100/2.8 USM Macro. Questo obiettivo è stato completamente ridisegnato, in modo da aggiungere la velocità della messa a fuoco a ultrasuoni (assistita dal controllo manuale in qualunque momento), la messa a fuoco interna (senza movimento della lente frontale e senza allungamento dell'obiettivo) e a migliorare la qualità ottica rispetto al precedente 100/2.8. La messa a fuoco interna ha permesso di mantenere la nitidezza totale dal centro ai bordi del fotogramma, a tutte le distanze.

  • Caratteristiche del Canon EF 100/2.8 Macro USM:
  • Schema ottico: 12 elementi in 8 gruppi
  • Apertura Minima: f/32
  • Distanza di Messa a Fuoco Minima: 15cm (dalla lente frontale)
  • Massimo Ingrandimento: 1x
  • Diametro Filtri: 58mm
  • Peso: 600g

Canon EF Macro Photo 65mm f/2.8 1~5x

Obiettivo speciale destinato al solo impiego macro (non mette a fuoco all'infinito). L'ingrandimento è variabile e va da 1:1 (1x, ripresa a grandezza naturale) a 5:1 (5x, 5 volte la grandezza naturale), ruotando la ghiera ed aumentando l'allungamento. Elevata rigidità meccanica e schema ottico complesso: 10 elementi in 8 gruppi, una lente a bassa dispersione e ad alta rifrazione, per ottenere un'elevata correzione cromatica.

Le lenti anteriori hanno un trattamento multistrato, per ridurre al minimo i riflessi parassiti, e la meccanica interna è ricoperta di una verniciatura assorbente. La qualità è assicurata dal centro ai bordi del fotogramma. Avendo un'apertura massima di 2.8 l'immagine risulta molto luminosa e ben contrastata.

  • Apertura: F2.8-F16. L'obiettivo non chiude oltre f/16 per ragioni di diffrazione ottica. In caso di ripresa a 5x non è consigliabile spingersi oltre f/11.
  • Messa a fuoco: manuale.
  • Distanza di messa a fuoco: 10cm a 1:1, 40mm a 5:1.
  • Campo inquadrato: 24x36mm a 1:1, 5x7mm a 5:1.
  • Operatività consigliata: treppiede (l'obiettivo è dotato di anello di attacco) e flash anulare.

Metz Mecablitz 15 MS-1 Digital

Il Metz Mecablitz 15 MS-1 Digital ha due riflettori regolabili individualmente (0°-20°). Di conseguenza, questa nuova unità flash assicura un'illuminazione precisa e creativa in macro. Il Metz Mecablitz 15 MS-1 Digital regola automaticamente la sua potenza luminosa via Wireless TTL (se accoppiato ad una unità flash master), che lo rende particolarmente affidabile e preciso. È possibile utilizzare anche la modalità di controllo manuale in modo da variare la quantità di luce con sei livelli di emissione di luce. C'è anche un display LCD che rende il Mecablitz 15 MS-1 Digital ancora più facile da usare. Batterie ricaricabili incorporate. Il Metz Mecablitz 15 MS-1 Digital è adattabile a tutte le fotocamere (Canon, Nikon, Olympus, Panasonic, Pentax, Samsung e Sony-Alpha).

  • Max. NG di 15 a ISO 100/21° con 50 mm
  • Elevato numero di flash (ad es. 200 flash a piena potenza con batterie NiMH da 1000 mAh)
  • Ricarica flash di 0.3 – 5 sec (in base a fonte di nergia e impostazioni flash).

Reverse adapter Novoflex/Canon EOS

Questo adattatore apre il mondo della fotografia close-up estrema agli utenti Canon EOS dotati di obiettivi zoom o grandangolari.

L'obiettivo viene montato sull'adattatore in posizione invertita, assicurando una qualità eccezionale delle foto risultanti. L'adattatore trasmette infatti tutte le informazioni dell'obiettivo al corpo macchina.

Con un obiettivo zoom Canon EOS di lunghezza focale 28-105 in posizione invertita i rapporti di ingrandimento variabili ottenibili vanno da 1:7 a 105mm a 2.8:1 a 28mm. Non esiste nessun obiettivo macro capace di assicurare questa gamma (tranne lo specialistico Canon MP 65/2.8 1~5x). L'adattatore viene fornito con un anello da 58mm, ma sono disponibili anelli di altro diametro.

  • Dimensioni: 75 mm
  • Peso: 160 g
  • Lunghezza max cavo: 550 mm

 Informazioni ulteriori: www.novoflex.com


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Agnoli G.L. (2025) Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 15 May 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/page/20.

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Recensione dell’obiettivo Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM

1. Introduzione

Abbiamo effettuato un test empirico ma protratto nel tempo dell'obiettivo Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM. Il nostro test non è quantitativo (come molti dei test presenti sul web), ma qualitativo e basato su personalissime impressioni d'uso. Abbiamo testato l'obiettivo in aprile-maggio 2010 con una fotocamera Canon 40D (sensore APS-C). Per alcuni scatti in close-up abbiamo utilizzato il flash della fotocamera, per altri in macrofotografia un flash anulare Canon MR-14EX.

Innanzitutto va detto che questo obiettivo non sostituisce il giustamente famoso 100 Macro "non L", ma lo affianca come alternativa professionale, visto che la differenza di prezzo fra i due obiettivi è significativa e quasi pari al doppio.

L'obiettivo presenta i seguenti parametri tecnici:

  • Lunghezza focale: 100mm (160mm con sensore APS-C).
  • Costruzione: 12 gruppi/15 elementi (di cui un elemento UD).
  • Campo inquadrato: 24.4 gradi (15.5 gradi con sensore APS-C).
  • Massima apertura: f/2.8.
  • Minima distanza di messa a fuoco: 0.3m.
  • Massimo rapporto di ingrandimento: 1:1 (= 1X).
  • Diametro filtri: 67mm.
  • Dimensioni (lunghezza x diametro): 123.0mm x 77.7mm.
  • Peso: 625g.

e alcune caratteristiche salienti:

  • Obiettivo serie L ad alte prestazioni e resistente all'acqua e alla polvere.
  • Stabilizzatore d'immagine ibrido fino a 4 stop.
  • Diaframma di tipo circolare a 9 lamelle.
  • Messa a fuoco veloce e silenziosa grazie ad un USM ad anello.
  • Costo inferiore a 1000 Euro.

Questo è lo schema ottico, in cui spicca l'elemento a bassa dispersione UD:

Schema ottico dell'obiettivo Canon EF 100mm f/2.8L IS USM

e questo è il risultato del test MTF, come divulgato dalla Canon stessa (si ricorda che in un grafico MTF più le linee sono alte, più la qualità ottica è elevata - in questo caso le linee si approssimano a 1, cioè alla massima qualità):

Grafico MTF dell'obiettivo Canon EF 100mm f/2.8L IS USM

Questa tabella mostra gli ingrandimenti e l'apertura effettiva dell'obiettivo (fonte ufficiale Canon):

2. L'obiettivo in mano

L'obiettivo incute rispetto e trasmette un'idea di serietà: è compatto, pesante e opaco. Sembra quasi un oggetto di derivazione militare, con i riferimenti di colore bianco puro assolutamente visibili e quelli di colore rosso che spiccano in modo quasi irreale.

L'obiettivo è dotato di una ghiera gommata molto grippante. Il barilotto ha un'anima in lega di magnesio e un rivestimento termoplastico nero ed è completamente sigillato nei confronti degli agenti atmosferici.

In dotazione il paraluce, un sacchetto morbido e il libretto di istruzioni.

Ghiere e selettori

La ghiera di messa a fuoco è ampia e in ottima gomma morbida, sufficientemente intuitiva da trovare senza dover guardare (nonostante il barilotto non sia altrettanto "gonfio" come nel 100 Macro "non L") e dal movimento estremamente fluido. Un giro completo dalla minima distanza di messa a fuoco ad infinito richiede una rotazione di 160°.

La correzione manuale della messa a fuoco è consentita in ogni istante (FTM = Full Time Manual focusing).

I selettori sono tre e si presentano sul lato sinistro come interruttori appiattiti, per evitare il loro azionamento accidentale contro un qualunque ostacolo. A nostro parere, una forma così appiattita li rende molto meno intuitivi da azionare senza guardare rispetto al 100 Macro "non L", in cui gli interruttori erano sporgenti. In ogni caso, l'interruttore per il disinserimento dell'autofocus - che poi è quello che generalmente ci capita di azionare più spesso - è giustamente in posizione centrale rispetto agli altri e immediatamente raggiungibile col pollice della mano sinistra che impugna l'obiettivo.

Il limitatore della distanza di messa a fuoco consente di impostare la velocità dell'autofocus in base alla distanza prevista o più frequente. Se, ad esempio, dovessimo fotografare soggetti quasi tutti alla minima distanza di messa a fuoco, ci converrebbe impostare il selettore sul valore 0.3-0.5m. Se, invece, fossimo interessati a scattare alcune immagini di tipo close-up e paesaggi, allora potremmo impostare il selettore su 0.5-∞. Il limitatore aumenta notevolmente la risposta dell'autofocus.

La ghiera delle distanze è stata posizionata sul davanti dell'obiettivo, a differenza del 100 Macro "non L", soluzione che approviamo in pieno, dal momento che ci capita di tenerla sott'occhio. I numeri sono riportati su tre righe:

  • riga superiore (colore giallo) = rapporto di ingrandimento;
  • riga intermedia (colore verde) = distanza in piedi;
  • riga inferiore (colore bianco) = distanza in metri.

Contatti e diaframma

Sul fondo del barilotto - fatto di alluminio - troviamo i consueti contatti elettrici per la regolazione del diaframma e per la trasmissione dei dati tecnici fra fotocamera e obiettivo.

Il diaframma è di tipo circolare con ben 9 lamelle e questa soluzione dovrebbe garantire un effetto bokeh "eccezionale" - come indicato dalla Canon stessa.

L'accoppiamento alla fotocamera è molto preciso e l'innesto presenta un certo attrito, anche grazie ad un bordo sporgente in gomma, segno di tolleranza strette e grande attenzione a limitare l'ingresso di polvere. La gomma utilizzata per il bordino ha la grande capacità di raccogliere polvere e per questo, purtroppo, è abbastanza difficile da mantenere pulita.

Paraluce ET-73

Il paraluce in dotazione è un oggetto di dimensioni sicuramente importanti. La fattura è ottima, con trattamento superficiale opaco e baionetta per l'innesto rapido molto efficiente.

La sua destinazione principale è sicuramente non macrofotografica, ma per fotografia generica o per ritratto.

 

Confronto fra 100 Macro

Come detto, il nuovo non sostituirà il vecchio.

Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM vs. Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM

Ecco le caratteristiche dei due obiettivi a confronto:


EF 100mm f/2.8 Macro USM

EF 100mm f/2.8L Macro IS USM
Costruzione
12 elementi / 8 gruppi
15 elementi / 12 gruppi
Fuoco interno
SI
SI
IS
NO
SI
Diaframma
8 lamelle
circolare, 9 lamelle
Min. distanza fuoco
0.31m (1:1)
0.3m (1:1)
Climatizzazione
NO
SI
Peso
600g
625g
Dimensioni
79x119mm
77.7x123mm
Diametro filtro
58mm
67mm
Prezzo
~ 500 EURO
~ 900 EURO

Alcune soluzioni tecniche - già vincenti nel modello precedente - sono state conservate: le dimensioni e il peso, l'autofocus veloce e silenzioso, la messa a fuoco interna, il massimo ingrandimento, la minima distanza di messa a fuoco.

Di completamente nuovo c'è lo schema ottico, ancora più complesso, la stabilizzazione, il diaframma e la costruzione complessiva. L'autofocus è stato solo impercettibilmente migliorato. Nel complesso, però, non ci pare una rivoluzione.

Dai risultati dei test sembra quasi che il nuovo obiettivo non migliori in modo incredibile il vecchio obiettivo dal punto di vista della qualità ottica, ma bensì da altri punti di vista: migliore adattabilità a condizioni ambientali estreme, grazie al fatto che il barilotto del nuovo 100 Macro è sigillato, e migliore versatilità, grazie all'efficace stabilizzatore d'immagine - in questo caso di tipo anche nuovo - e al diaframma circolare a 9 lamelle.

3. L'obiettivo in laboratorio

Dai test quantitativi (MTF e IMATEST) presentati da svariate testate online (The-Digital-Picture.comPhotozoneLensTip.com) sappiamo che questo obiettivo fa segnare valori elevatissimi per quasi tutti i parametri analizzati, con davvero poche eccezioni.

 

Risoluzione

Dai test: valori superlativi al centro del fotogramma, così come ai bordi, e anche a tutta apertura. La caduta qualitativa dovuta alla diffrazione subentra da f/11 in poi, ma ancora a f/22 i risultati sono più che buoni.

 

Abbiamo fotografato un soggetto piano, la copertina di un 45 giri a f/5.6, in modo da apprezzare la risoluzione al centro e ai quattro angoli del fotogramma.

Come risulta dall'immagine composta che segue, la risoluzione ci pare massima al centro e piuttosto elevata ai bordi.

Risoluzione al centro e ai quattro angoli dell'immagine.

Nitidezza

Dai test: valori superlativi. L'obiettivo è molto nitido già a tutta apertura (f/2.8) e diventa estremamente nitido fra f/4 e f/8. Oltre f/8 la nitidezza scende su valori più normali.

 

L'immagine che segue è il crop centrale di una serie di immagini di un rametto di rosmarino acquisite ala rapporto di ingrandimento di 1:1. La nitidezza è massima a f/4 e f/5.6 e normale ai diaframmi da f/8 in poi.

Muovere il mouse sulle miniature per cambiare l'immagine sottostante.

Rametto di rosmarino: crop centrale
Rametto di rosmarino: crop centrale.

In macro, dove cioè l'attenzione alla resa dei dettagli più fini è massima, la caduta di nitidezza è immediatamente percepibile.

 

Intonazione cromatica

Da qualche parte abbiamo letto che gli obiettivi Canon serie L "scaldano" leggermente rispetto agli obiettivi normali, cioè hanno un leggero shift verso le tonalità più calde.

Analizzando le immagini scattate con entrambi gli obiettivi possiamo confermare questa impressione, almeno in questo caso specifico. Non abbiamo modo, però, di quantificare un tale scostamento.

 

Aberrazione cromatica (color fringing)

Dai test: anche se l'obiettivo corregge l'aberrazione cromatica, le performance sono leggermente inferiori al modello "non L". Si tratta comunque di valori molto contenuti, mediamente inferiori ad 1 pixel ai lati del fotogramma.

 

Confermiamo in pieno quanto emerge dai test. Basta vedere la seguente immagine, in cui si nota una frangia di circa 1 pixel di spessore nel campo del magenta e del rosso:

Aberrazione cromatica laterale come risulta ingrandendo l'immagine al 300%.

Prospettiva e bokeh (resa dello sfuocato)

Dai test: il diaframma circolare a 9 lamelle consente una resa dello sfuocato eccezionale, superiore a quella già buona del precedente modello.

 

La prospettiva è ovviamente compressa, come è tipico con un teleobiettivo. Lo sfuocato quindi può risultare problematico e va controllato. Nell'esempio che segue abbiamo ripreso un tronco stando appoggiati ad un altro tronco. Sicuramente la prossimità dello sfondo, distante una decina di metri, rende le immagini con i diaframmi chiusi confuse e poco piacevoli - ma questo non è un difetto dell'obiettivo.

Muovere il mouse sulle miniature per cambiare l'immagine sottostante.

Prospettiva e bokeh (resa dello sfuocato)

La resa dello sfuocato, già ottima nel Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM, ci pare migliorata nel Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM, grazie al suo diaframma circolare. I punti non a fuoco risultano meno duri rispetto al precedente, con forme più ampie, rotondeggianti e sfumate: basta vedere le margherite non a fuoco nelle immagini a f/5.6-11. L'entità del miglioramento, rispetto al precedente, è comunque non eclatante, viste le già buone performance di riferimento.



Muovere il mouse sulle miniature per cambiare l'immagine sottostante.

Bokeh (resa dello sfuocato)

Vignettatura

Dai test: sul sensore APS-C è del 20% (-0.65 EV) a f/2.8; sul sensore full frame è del 40% (-1.55 EV) a f/2.8, quindi sensibilmente maggiore. In entrambi i casi la vignettatura a f/4.0 si riduce alla metà e a f/5.6 diventa irrilevante.

 

Purtroppo abbiamo potuto testare l'obiettivo solo con una fotocamera con sensore APS-C, per cui non abbiamo potuto apprezzare l'entità della vignettatura in una full-frame. Col sensore APS-C la vignettatura c'è, si vede, ma non è drammatica.

La si può in ogni caso correggere chiudendo il diaframma (il risultato già a f/4 è accettabile) o correggendo l'immagine, ad esempio, con Canon Digital Photo Professional.

f/2.8
f/4
f/5.6

Flare

Dai test: la luce laterale parassita si manifesta con artefatti di colore verde. Il nuovo obiettivo, il cui schema ottico è ancora più complesso, sembra essere maggiormente soggetto ad artefatti rispetto al 100 macro precedente.

 

L'ingresso di luce laterale parassita, come quella del sole, è problematico in entrambi i 100mm Macro e assume dominanti di colore specifiche:

EF 100mm f/2.8 Macro USM
EF 100mm f/2.8L Macro IS USM

Del resto sono entrambi obiettivi con schemi ottici complessi con 12 o più lenti, per cui questi effetti indesiderati sono una logica conseguenza. Quando si fotografa senza accessori anteriori è meglio allora montare il paraluce.

 

Caduta di luce e apertura effettiva

L'obiettivo, approssimandosi alla minima distanza di messa a fuoco, mostra una caduta di luce tale per cui l'apertura effettiva non è più quella nominale di f/2.8, che è calcolata all'infinito. In sostanza: l'immagine diventa più scura via via che ci si avvicina a 1:1, secondo questa progessione (fonte: The-Digital-Picture.com):

Ingrandimento
1:5
1:3
1:2
1:1.5
1:1
Variazione in stop
0
-2/3
-1
-1 1/3
-1 2/3
-2
Apertura effettiva
f/2.8
f/3.6
f/4.1
f/4.6
f/5.0
f/5.9

L'esposizione automatica AE regola automaticamente la lettura esposimetrica per le variazioni di apertura, ma ne consegue un allungamento dei tempi di scatto.

 

Stabilizzazione ottica

Canon ha enfatizzato l'utilità del nuovo stabilizzatore di tipo hybrid sia in macro (efficacia di 2 stop a 1:1), sia in fotografia generica (efficacia di 4 stop). Noi non siamo stati capaci di apprezzare il salto evolutivo del primo caso, mentre siamo rimasti favorevolmente colpiti dall'efficacia nel caso della fotografia generica, in cui abbiamo ottenuto risultati notevoli con tempi anche superiori a 1/4" a mano libera, laddove con 1/15" o anche con 1/30" senza stabilizzatore avremmo fatto generalmente peggio.

Stabilizzazione ON (a sn) e OFF (a dx): 1/4" a mano libera con f/22.

E' possibile scaricare i file JPEG a 72 dpi: stabilizzato e stabilizzato.

Il sistema di stabilizzazione ibrida introdotto da Canon è quindi particolarmente efficace, anche se nutriamo dei dubbi sulla sua destinazione macrofotografica. In realtà, come indicato da varie fonti Canon, la tecnologia Hybrid IS richiede un corpo macchina moderno e (semi)professionale, dotato cioè di due accelerometri capaci di rilevare sia gli spostamenti angolari, sia di traslazione e trasmettere i segnali per la conseguente compensazione.

Non avendo a disposizione un corpo Canon 7D o 1D Mark IV non abbiamo potuto testare la funzionalità appieno. Inoltre, il nostro modo di fotografare macro non ci porta a scattare a mano libera con tempi superiori a 1/60".

Nel complesso, quindi, rileviamo un sicuro miglioramento nella stabilizzazione tradizionale, ma sospendiamo il giudizio sulla nuova tecnologia.

4. L'obiettivo in azione

Macrofotografia e close-up

I soggetti "macrofotografici" che generalmente richiamano la nostra attenzione o sono decisamente statici (muschi, funghi, particolari di piante, etc.), o decisamente veloci e non sempre facili da avvicinare, come alcuni insetti dotati di 4 ali.

Nel primo caso scattiamo con l'AF disinserito, muovendo avanti e indietro il blocco fotocamera-obiettivo rispetto al soggetto, dopo aver impostato a priori l'ingrandimento desiderato. Nel secondo caso utilizziamo l'AF accoppiato al focus tracking (AI servo), dal momento che gli insetti tendono a muoversi in modo estremamente efficiente su qualunque superficie. Nel caso degli insetti che siamo soliti fotografare utilizziamo quasi sempre il flash anulare, dal momento che il flash a doppia torcia risulta un po' troppo ingombrante per essere infilato fra rami e vegetazione intricata. Nel caso dei soggetti statici cerchiamo di sfruttare la luce ambiente, a patto però, che vi sia una qualche soluzione di fortuna per mantenere una posizione comoda per scattare.

Abbiamo inserito di seguito alcuni esempi di entrambe le tipologie di macro. Tutte le immagini sono state scattate a mano libera.

Osservazioni a corollario: le immagini del Cranio, del Curculionide, del Muschio e dell'Ortottero sono scattate con luce naturale; l'immagine dello Scarabeide nero, che ha un torace lucido e bombato, rivela l'apparente "ammaccatura" dovuta al flash anulare, difetto intrinseco di questo tipo di flash con particolari soggetti. Le immagini del Gasteropode e dell'Opilionide sono state scattate con il flash incorporato della 40D, mentre le altre con il flash anulare Canon MR-14EX *.

Cranio
Cranio
Fiore
Fiore
Curculionide
Curculionide
Muschio: sporofito
Muschio: sporofito
Gasteropode
Gasteropode
Opilionide
Opilionide
Ortottero
Ortottero
Scarabeide su Euforbia
Scarabeide su Euforbia
Byctiscus populi (L.)
(Coleoptera Rhynchitidae)
Byctiscus populi (L.) (Coleoptera Rhynchitidae)
Lucertola
Lucertola
Occhio di gatta
Occhio di gatta
Chrysura rufiventris
(Hymenoptera Chrysididae)
Chrysura rufiventris (Hymenoptera Chrysididae)

* Per il collegamento dell'obiettivo - che ha passo filtri di 67mm - ad un flash macro (MR-14EX o MT-24EX) è necessario acquistare il Canon Macrolite Adapter 67, che costa 35-50€.

L'anello ha passo posteriore di 67mm e passo anteriore di 58mm.

 

L'Autofocus ci è sembrato piuttosto migliorato rispetto al precedente in termini di precisione, ma non di velocità: quando abbiamo inseguito soggetti particolarmente nervosi (per metabolismo, non per carattere...) come Salticidi e Crisidi non abbiamo riscontrato incertezze o errori, a meno dei casi - ovvi - in cui ci avvicinavamo a meno della minima distanza di messa a fuoco.

Lo stabilizzatore non ci è parso incredibilmente interessante in macrofotografia, dove i micromovimenti del fotografo sono indispensabili a trovare il fuoco ottimale, senza che un dispositivo cerchi di compensarlo.

 

Oltre l'1:1 con i tubi di prolunga

Abbiamo testato l'obiettivo con tre tubi di prolunga Kenko Extension Tube, da 12mm, 20mm e 36mm. Questi sono semplici tubi senza elementi ottici, ma con la trasmissione dei segnali elettrici, per cui conservano le funzionalità relative ad esposizione e autofocus.

Abbiamo fotografato la seghettatura SpyderEdge di un coltello Spyderco Merlin a f/6.3 con flash anulare. Nonostante i tubi, risoluzione e nitidezza ci sono sembrate davvero notevoli.

Muovere il mouse sulle miniature per cambiare l'immagine sottostante.

Lama seghettata di un coltello Spyderco Merlin
Lama seghettata di un coltello Spyderco Merlin.

 

 

Ingrandimenti ottenibili con tubi di prolunga da 12mm e da 25mm (fonte ufficiale Canon).

Confronto diretto fra 100 Macro

Seguono alcune immagini scattate con entrambi gli obiettivi, a parità di esposizione. Le immagini non sono ridimensionate, ma semplicemente abbassate di risoluzione (72dpi) e di qualità. Abbiamo scelto soggetti che fossero caratterizzati da particolari fini, come parti apicali e pistilli.

 EF 100mm f/2.8 Macro USM       

EF 100mm f/2.8L Macro IS USM

2010_04_22_3740

foglia a 1:1

2010_04_22_3732
2010_04_22_3809

muschio a 1:1

2010_04_22_3808
2010_04_22_3811

Non-ti-scordar-di-me
a 1:1

2010_04_22_3810
2010_04_24_3826

goccia d'acqua a 1:1

2010_04_24_3828

5. Conclusioni

Non è stato facile trarre un giudizio conclusivo.

Innanzitutto, ci siamo trovati molto bene con il nuovo obiettivo a scattare a soggetti diversi da quelli "macro", quindi in fotografia "generica". L'obiettivo è compatto, veloce e cade bene in mano. Non abbiamo notato un solo problema di autofocus. La lunghezza focale ci piace e consente di stringere sui particolari salienti del mondo che ci circonda. Seguono alcuni esempi di soggetti vari. Alcune immagini sono ritagli (crop) delle originali. Altre sono ritagliate e lavorate con Photoshop.

Gallina in fuga
Gallina in fuga
Salita (crop)
Salita (crop)
Vespa (lavorata)
Vespa (lavorata)
Caccia fotografica
Caccia fotografica
Jaguar
Jaguar
Cornicione (crop)
Cornicione (crop)
Dipinto (crop)
Dipinto (crop)
Muro (lavorata)
Muro (lavorata)
Red shoes (lavorata)
Red shoes (lavorata)

Il Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM ci è parso inizialmente improbabile come obiettivo da ritratto, per via della sua grande nitidezza che rischiava di esaltare troppo i difetti della pelle. D'altro canto, la sua lunghezza focale, la relativa rapidità del diaframma, lo stabilizzatore efficiente e il diaframma circolare a 9 lamelle sono caratteristiche che ben si prestano a farne un obiettivo da ritratto. L'eccesso di nitidezza può essere abbassato in fase di postproduzione, oppure si può sempre ricorrere a stratagemmi vari di tipo fisico (calza di nylon, filtro, etc.). Va detto poi che se il soggetto è di per se bello e piacevole (viso di un bambino o di una modella, primo piano di un animale) la nitidezza non risulta uno strumento per esaltare i difetti, ma i particolari piacevoli o interessanti.

Quindi, le caratteristiche qualitative dell'obiettivo lo rendono adatto anche a scopi non prettamente macrofotografici, dove la nitidezza, la stabilizzazione e la resa dello sfuocato possono essere determinanti. Pensiamo infatti a still life, paesaggio, sport e moda.

La nitidezza elevata a grandi aperture è utile in tutti gli ambiti, anche in macro, dove a volte capita di poter scattare solamente con diaframmi piuttosto aperti. In alcuni ambiti, come nella documentazione macrofotografica scientifica, è giusto utilizzare diaframmi abbastanza aperti (~ f/4), in modo da poter sfruttare la massima nitidezza possibile. E per questi scopi aiutano anche altri fattori, come distorsione pari a zero e coma e astigmatismo impercettibili.

Durante l'uso dell'obiettivo abbiamo maturato alcune impressioni "a pelle", positive, negative e neutre.

La precisione dell'autofocus è la caratteristica che per prima apprezziamo nel nuovo obiettivo. La seconda caratteristica è lo spostamento della scala delle distanze e dei rapporti di ingrandimento in posizione avanzata sul barilotto. La terza è la guarnizione di gomma sul fondello dell'obiettivo, che prova ad impedire alla polvere di entrare nel foro reflex.

L'impressione fortemente non positiva riguarda il profilo bassissimo e non intuitivo dei selettori, in particolare di quello per il disinserimento dell'AF e del limitatore di distanza: l'uso sul campo a rincorrere insetti veloci ne rivela a nostro giudizio tutti i limiti. Al punto che ci pare una ingiustificata involuzione rispetto a prima.

Sulla dipendenza delle funzioni hybrid dello stabilizzatore dal tipo di fotocamera - che sembra debba essere almeno semiprofessionale e recente - solleviamo il giudizio, dal momento che non abbiamo elementi sufficienti per considerare questa informazione attendibile.

I materiali utilizzati, le soluzioni meccaniche ed elettroniche adottate pongono questo obiettivo molto al di sopra del 100 Macro precedente.

Le caratteristiche ottiche, invece, non lo caratterizzano al punto da consentirgli di superare il precedente in modo netto ed inequivocabile. Per ore abbiamo cercato di individuare differenze significative fra le immagini scattate dai due 100 Macro, ma invano. Forse, e lo sottolineiamo, la nitidezza a bordo immagine è stata migliorata, così come quella al centro, e qualche aberrazione corretta.

Ma, come dice Bryan Carnathan di The-Digital-Picture.com, «these two lenses are more equal than different in terms of image quality - both are great»: questo obiettivo si pone come versione meglio costruita, più versatile e meglio adattabile a climi ostili dell'EF 100mm f/2.8 Macro USM, ma nei tratti fondamentali i due obiettivi sono molto, molto simili.

Il professionista - e così pure il fotografo evoluto - che vuole un 100 Macro si orienterà ad occhi chiusi sull'EF 100mm f/2.8L Macro IS USM, perché è il 100 Macro più evoluto sul mercato e ha qualità ottica e costruttiva eccezionali.

E il fotografo evoluto che già usa con giusta soddisfazione il 100 Macro "non L"? Lo dovrà sostituire con il nuovo? La nostra risposta è: no. Il miglioramento della precisione dell'autofocus, la presenza dello stabilizzatore ottico ibrido e la costruzione dell'obiettivo non valgono il costoso passaggio al nuovo obiettivo, sempre che la destinazione dell'obiettivo sia la macrofotografia hobbystica.


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Recensione dell’obiettivo Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X

Abbiamo spesso letto a proposito del Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X che è un obiettivo frustrating, ovvero frustrante; o che it is a challenge to use, cioè è una sfida riuscire ad usarlo, dal momento che lo sforzo richiesto per imparare a maneggiarlo con sufficiente efficacia è particolarmente alto e richiede una dedizione notevole.

In parte confermiamo quel giudizio. Infatti, la nostra impressione iniziale, dopo una decina di scatti, è stata: bene, abbiamo comprato l'oggetto sbagliato.

Dimensioni dell'allungamento eccessive, distanze di messa a fuoco brevissime, facilità di mettere a fuoco pari a zero, diffrazione ai diaframmi più chiusi, profondità di campo insulsa. Siamo rimasti piuttosto sconcertati e delusi, soprattutto quando - inevitabilmente - abbiamo pensato al migliaio di Euro spesi per qualcosa che evidentemente andava molto oltre le nostre capacità e, forse, esigenze.

Abbiamo atteso un mese per sbollire. Poi abbiamo scattato qualche altra foto. E fra quelle foto è saltato fuori qualcosa, e quel qualcosa è bastato a farci capire che, senza ombra di dubbio, eravamo in possesso di un pezzo incredibile di fisica ottica, capace di regalarci risultati spettacolari ed irraggiungibili con qualunque altro sistema di nostra conoscenza.

Bene. L'obiettivo presenta le seguenti specifiche tecniche (fonte ufficiale Canon):

e alcune caratteristiche salienti di questo obiettivo speciale destinato al solo impiego macro:

  • ingrandimento variabile 1x-5x senza soluzione di continuità;
  • diaframma minimo f/16;
  • nessuna messa a fuoco all'infinito.

Questo è lo schema ottico, in cui spiccano i tre gruppi flottanti di lenti e l'elemento UD a bassa dispersione e ad alta rifrazione:

Schema ottico dell'obiettivo Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X.

e quello che segue è il risultato del test MTF , come divulgato dalla Canon stessa (si ricorda che in un grafico MTF più le linee sono alte, più la qualità ottica è elevata):

Grafico MTF dell'obiettivo Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X

L'obiettivo in mano

Con i suoi 8 cm di diametro, l'assenza dell'autofocus e l'importante allungamento elicoidale, l'obiettivo sembra nato per un uso prettamente specialistico. Ed è proprio così, senza mezzi termini.

L'obiettivo è dotato di una ghiera gommata sporgente facile da impugnare e dolce nella rotazione, anche se lo sforzo richiesto è un po' superiore a quello che ci saremmo attesi: va però commisurato alle dimensioni e all'ampiezza dell'elicoide. Il barilotto è di costruzione molto solida e privo di giochi negli accoppiamenti. Nel fondello sono presenti i normali contatti per la trasmissione dei segnali AE.

La dotazione comprende l'anello per il treppiede e il libretto di istruzioni. L'anello è rimovibile, allentando il pomello filettato e ruotando la ghiera di 180°. Per un uso dell'obiettivo sul campo a mano libera in accoppiata a una fotocamera pesante e a un flash macro abbiamo trovato utile rimuovere la ghiera, recuperando così qualche grammo di peso. La rimozione della ghiera, inoltre, riduce il rischio di impigliare l'obiettivo fra i rami. Se, invece, questo rischio è basso e il peso non è un fattore critico, l'anello può dare maggiore stabilità all'insieme e offrire una presa migliore alla mano secondaria.

Il fondello del Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X

La lente frontale è piccola e posta sul fondo di un recesso che la salvaguarda da graffi contro foglie, rami e ostacoli vari ogni volta che si cerca o si insegue il soggetto. E' una soluzione analoga a quella adottata nei fucili sniper, per proteggere le rigature del vivo di volata della canna.

Inoltre, il recesso salvaguarda l'immagine dall'ingresso di luce parassita laterale, che, lavorando con distanze di messa a fuoco così brevi, è un fattore di rischio piuttosto realistico.

La piccola lente frontale del Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X
Il recesso di protezione della lente frontale del Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X

Va detto che montando un flash anulare o il paraluce dedicato (vedi oltre) il rischio di rigare/sporcare la lente frontale si riduce drasticamente.

Il barilotto si estende con movimento elicoidale senza rotazione frontale, portando gli ingrandimenti da 1X a 5X senza soluzione di continuità:

Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X esteso al massimo

La minima distanza di messa a fuoco dalla lente frontale è di 10 cm a 1X e si riduce a 4 cm a 5X, come inciso sul barilotto dell'obiettivo:

Scala degli ingrandimenti e delle minime distanze di messa a fuoco ai vari ingrandimenti

Accessori: Canon Lens Hood for MP-E 65mm 1:2.8 1-5X

Abbiamo avuto occasione di visitare di persona l'impressionante store di BH Photo-Video a New York, dove siamo riusciti a reperire il raro accessorio qui illustrato:

Canon Lens Hood for MP-E 65mm 1:2.8 1-5X

Questo paraluce a vite, in alluminio ricavato dal pieno e anodizzato nero opaco, aggiunge una notevole protezione alla lente frontale ogni volta che si cerca di inquadrare il soggetto ad elevati ingrandimenti. Con un campo inquadrato di soli 5x7mm a 5X e in assenza dell'autofocus è facile comprendere come sia necessario cercare il soggetto muovendo in tutte le direzioni l'obiettivo e come questo possa aumentare i rischi di sporcare o di rigare la lente frontale dell'obiettivo contro foglie, rami, rocce. Inoltre, lo protegge ulteriormente dall'ingresso di luce parassita.

Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X con Lens Hood

L'obiettivo in laboratorio

Numerose pagine web e forum parlano in toni positivi dell'obiettivo e le immagini reperibili in giro sono davvero notevoli. Ci limitiamo qui a dare un'idea immediata delle sue potenzialità.

 

Nitidezza (sharpness)

L'obettivo è ottimizzato per avere una sharpenss elevatissima dal centro ai bordi. Va comunque sottolineato che la nitidezza decresce sensibilmente alla chiusura del diaframma e il risultato divene "soft" per via della diffrazione. Questa è tale per cui i progettisti non si sono potuti spingere oltre il diaframma f/16.

Segue uno schema indicativo dei diaframmi ottimali e di quelli limite (prima dell'insorgere di un eccesso di diffrazione) ai vari ingrandimenti:

Ingrandimento Diaframmi ottimali Diaframma limite
1x
f/2.8 - f/13
f/16
2x
f/2.8 - f/13
f/16
3x
f/2.8 - f/10
f/13
4x
f/2.8 - f/8
f/10
5x
f/2.8 - f/5.6
f/8

Ingrandimento

L'immagine che segue ritrae l'icona di Internet Explorer presente sul nostro desktop. L'abbiamo scelta come modello dal momento che tutti gli utenti dotati di un computer ne conoscono le dimensioni e possono così apprezzare l'ingrandimento offerto dall'obiettivo. L'icona è stata fotografata ai vari ingrandimenti nominali (1X, 2X, 3X, 4X e 5X), a mano libera.

Muovere il mouse sulle miniature per cambiare l'immagine sottostante.

Icona di Internet Explorer
Icona di Internet Explorer ai vari ingrandimenti.

L'esempio che segue, invece, ritrae il pistillo di un fiore (il diametro del grappolo giallo al centro è di 3mm), a mano libera e con flash anulare. Notare la caduta di luce e la morbidezza dell'immagine all'aumentare dell'ingrandimento (e dell'allungamento).

Muovere il mouse sulle miniature per cambiare l'immagine sottostante.

Pistillo di un fiore
Pistillo di un fiore ai vari ingrandimenti.

Profondità di campo e nitidezza

L'immagine che segue ritrae lo stesso pistillo fotografato a 3X (3:1), a mano libera e con flash anulare, ai vari diaframmi. La profondità di campo ai diaframmi più aperti è davvero esigua.

Muovere il mouse sulle miniature per cambiare l'immagine sottostante.

Pistillo di un fiore a 3 ingrandimenti
Pistillo di un fiore a 3 ingrandimenti (3:1) fotografato ai vari diaframmi.

Come noto, la profondità di campo si riduce all'aumento dell'ingrandimento e a 5X è di solo 0.05 mm a tutta apertura, mentre diventa di 0.269 mm a f/16. Quindi, sembra davvero una sfida ottenere foto con profondità di campo accettabile.

Tabella della profondità di campo in mm (fonte ufficiale Canon)

Aberrazione cromatica (color fringing)

La correzione è fantastica e non si apprezza aberrazione cromatica.

Bokeh (resa dello sfuocato)

La resa dello sfuocato (bokeh) è estremamente piacevole, favorita com'è proprio dalla limitata profondità di campo tipica della macrofotografia.

Vignettatura

La vignettatura in un obiettivo estremo di questo tipo è decisamente contenuta.

Flare

Non apprezzabile.

Caduta di luce e apertura effettiva

L'esensione del barilotto è tale da rendere l'obiettivo simile a un soffietto, anche se più comodo, rigido e compatto. La caduta di luce è molto sensibile, per cui l'apertura effettiva non è più quella nominale, come testimoniato dalla seguente tabella:

Tabella degli ingrandimenti e delle aperture effettive (fonte ufficiale Canon)

Le conseguenze di ciò sono che l'immagine diventa via via più scura e occorre più luce (o un tempo di scatto maggiore) per esporre correttamente la foto. L'esposizione automatica AE favorita dal dialogo fotocamera-obiettivo regola automaticamente la lettura esposimetrica per le variazioni di apertura, ma ne consegue un allungamento dei tempi di scatto o la necessità di illuminazione più potente.

L'obiettivo in azione

I soggetti "macrofotografici" che generalmente richiamano la nostra attenzione sono o decisamente statici (muschi, funghi, particolari di piante, etc.), o decisamente veloci e non sempre facili da avvicinare, come alcuni insetti alati, con i quali troviamo comodo un flash anulare Canon MR-14EX, che lavora bene ed è moderatamente compatto.

Per questo tipo di macrofotografia è possibile rimuovere l'attacco per il treppiede, in modo da ridurre il peso del sistema e da evitare di agganciare involontariamente rami e foglie, cosa che spaventerebbe il nostro soggetto già in preallarme per la massa scura in avvicinamento:

Canon MP-E 65mm f/2.8 1-5X e flash anulare MR-14EX a mano libera.

Mentre in questo caso abbiamo effettuato anche qualche scatto di apidi del Gen. Amegilla in volo su fiori di lavanda:

Conclusioni

E stato piuttosto facile trarre un giudizio conclusivo: è un obiettivo fondamentale da avere a corredo.

Questo obiettivo è una finestra sul mondo della macrofotografia estrema, quella cioè che va oltre l'1:1. Le possibilità fotografiche offerte da quest'ottica sono realmente infinite, e grazie ad essa è possibile esplorare e svelare i particolari di un mondo incredibile. Fra l'altro, con un campo inquadrato così limitato spesso si riescono ad isolare particolari anche esteticamente piacevoli, ottenendo risultati particolarmente creativi.

La nitidezza è estremamente elevata a grandi aperture e questo rende l'obiettivo fenomenale nella documentazione macrofotografica scientifica tramite focus stacking, in cui può tranquillamente sostituire il soffietto e/o il microscopio.

Dopo un'adeguata sperimentazione l'obiettivo si presta molto bene anche all'uso a mano libera in accoppiata con flash macro.

Per cui il nostro giudizio finale è: chi non l'ha ancora comprato, lo compri; chi l'ha comprato e non lo usa, inizi ad usarlo intensamente e avrà sicuramente dei risultati. E chi ha un corredo diverso da Canon, beh, valuti il cambiamento ;-)

PRO CONTRO
  • Consente l'esplorazione di mondi incredibili.
  • Consente risultati spettacolari e creativi.
  • E' un sistema compatto e rigido che sostituisce nel quotidiano soffietto e microscopio.
  • Curva di apprendimento piuttosto ripida.
  • Caduta di nitidezza alla chiusura del diaframma.
ASPETTI MIGLIORABILI
  • Sharpness a diaframmi chiusi.
  • Profondità del recesso di protezione della lente frontale.
  • Durezza dell'estensione dell'elicoide.
Focus stacking sul campo di un esemplare di Lytta vescicatoria (Coleoptera: Meloidae)

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Per citazioni

Agnoli G.L. (2025) Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 15 May 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/page/20.

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Indice del Manuale di Fotografia di Chrysis.net

Tramonto a Porto Garibaldi (panoramica HDR)

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Glossario di digitale

A0, A1, A2, A3, A4, A5, A6
Denominazione indicante le dimensioni di diversi formati di carta, ciascuno grande la metà del precedente: una pagina A3 è 29,7 x 42cm, una pagina A4 è 21 x 29,7cm, una pagina A5 è 14,8 x 21cm, una pagina A6 è 10,5 x 14,8cm. Il rapporto fra altezza e larghezza di una pagina è pari alla radice quadrata di 2.
Adattatore PCMCIA
Scheda di installazione che permette il collegamento di un dispositivo esterno, quali le memorie flash (CompactFlash, CompactFlash II, SmartMedia, MemoryStick, MultiMedia, SD), con determinate periferiche. Una volta inserita la scheda di memoria nell'adattatore, questo si comporta come una normale scheda PCMCIA, consentendo quindi di elaborare i contenuti tramite un computer equipaggiato di lettore apposito, un portatile, e perfino quelle fotocamere professionali che utilizzano schede PCMCIA. Infine, nel caso di adattatori per SmartMedia, MemoryStick, MultiMedia, nell'adattatore è incluso il controller ATA.
Aerografo
Strumento disponibile in tutti i programmi di grafica. Simula l'effetto di un vero aerografo, in cui la vernice viene emessa nebulizzata tramite uno spray, disegnando con un tratto dai contorni sfumati e semitrasparenti.
Aliasing
Effetto ottico a gradini che si manifesta nelle immagini digitali usando una risoluzione troppo bassa; l'immagine apparirà ''a quadretti'' anziché sfumata.
Alpha (canale)
Mappa dell'opacità dell'immagine che, sovrapposta all'immagine stessa, permette di vedere quali zone sono opache (anche parzialmente) e quali sono trasparenti (anche parzialmente); permette di "forare" in modo graduale la parte trasparente dell'immagine per vedere un'altra immagine sottostante.
Alpha blending
Tecnica utilizzata per controllare la trasparenza degli oggetti, gestendo appunto il livello di trasparenza (o di opacità) dei pixel rispetto ai livelli sottostanti. Con questa operazione, attraverso il "canale" Alpha, è possibile utilizzare due texture complete calcolandone punto per punto la risultante e mescolando così una immagine con un'altra. È il sistema che permette di simulare la foschia, la trasparenza dell'acqua, la visione attraverso vetri sporchi.
ANSI (American National Standards Institute)
Organizzazione americana che stabilisce gli standard industriali per la misurazione della luminosità.
ANSI Lumen
Unità di misura standard della quantità di luce emessa da un videoproiettore. 1 Lumen equivale al flusso luminoso generato da una sorgente con intensità pari ad una candela.
Anti-aliasing
Insieme di tecniche ed accorgimenti per ridurre l'effetto dell'Aliasing, quindi utilizzate per ridurre la scalettatura dei bordi degli oggetti; questo avviene attraverso l'uso di algoritmi matematici, come il Floyd-Steinberg ed altri ancora.
Artefatto
(artifact) Difetto dell'immagine digitale, come una macchia oppure una sfumatura, non presente nell'immagine reale. Può essere dovuto ad una qualsiasi fase dell'elaborazione, ma è spesso legata alla compressione dell'immagine.
Aspect ratio (Rapporto d'aspetto)
E' il rapporto tra larghezza e altezza di un'immagine; sul monitor è di 4/3 = 1,3333...; in una pagina A3, A4, A5 o A6 è costante, pari a circa 1,4142; nel formato classico della fotografia è 3/2 o 1,5; nel formato video 16/9 è, appunto, pari a 1,7777...; questo fa sì che se vogliamo stampare su una pagina A4 una immagine VGA 640x480, compariranno dei bordi laterali bianchi, mentre se vogliamo vedere un video 16/9 sul monitor VGA comparirà un bordo superiore ed uno inferiore. Le fotocamere digitali hanno, a seconda del modello, vari rapporti d'aspetto, da poco più di 1 (quasi un quadrato) a circa 16/9.
Background
Letteralmente "sfondo". Indica la modalità in cui lavora un programma quando è stato attivato, ma non è presente in primo piano o nella finestra attiva. Solitamente ai processi in background viene attribuita priorità inferiore rispetto al programma in primo piano o attivo e solitamente rimane invisibile a meno che l'utente non chieda espressamente di portarli in primo piano. In genere solo i sistemi operativi multitasking sono in grado di supportare l'elaborazione in background; tra questi sistemi, Windows 95/98 e NT, UNIX e OS/2 permettono di passare da un'applicazione a un'altra lasciandone lavorare alcune in background. Esempio tipico è l'invio in stampa di un documento Word mentre si continua a lavorare su un foglio Excel.
Bilanciamento del bianco
Operazione che consente di restituire ai colori le loro tonalità naturali. A seconda della temperatura del colore della sorgente luminosa che illumina il soggetto fotografato, quest'ultimo potrà apparire in fotografia leggermente colorato di arancione o di celeste: attraverso il bilanciamento del bianco si cerca di bilanciare i colori in modo da restituire una tonalità neutra, che rispetti quindi i colori naturali del soggetto. Tutte le fotocamere digitali hanno la possibilità di bilanciare l'effetto di luci diverse oltre quella solare, modificando lievemente i colori nella foto. Quasi tutte tentano di riconoscere il tipo di luce basandosi sulle tonalità prevalenti nell'immagine (bilanciamento automatico), ma molti modelli consentono anche di informare la fotocamera del tipo di sorgente luminosa che illumina la scena inquadrata, scegliendolo da un menù.
Bitmap
Immagine composta da singoli punti chiamati pixel. A ciascun pixel viene assegnato una posizione e un valore di colore specifici, così da formare un mosaico. Le immagini bitmap dipendono dalla risoluzione, infatti sono costituite da un numero fisso di pixel: ridimensionarle sullo schermo o stamparle ad una risoluzione superiore a quella con cui sono state create, vuol dire ottenere immagini sgranate e poco nitide.
Blur (sfocatura)
Effetto disponibile su tutti i programmi di grafica che consente, attraverso la media dei valori pixels, di allegerire i dettagli dei bordi di un'immagine, rendendola sfocata. Vedi anche motion blur.
BMP
Formato di file di Windows per memorizzare un'immagine. Salvo nel caso di 16 o 256 colori, in cui può essere usato un algoritmo RLE per comprimere il file, non viene fatto alcun tentativo di compressione per limitarne le dimensioni, cosa che lo rende al contempo il formato più ingombrante ma anche, insieme al TIFF, il più fedele all'originale (eccetto il TIFF/48). Permette di memorizzare fino a 24 bit per pixel (true color).
BOKEH
[liberamente tratto da Wikipedia] è un termine del gergo fotografico derivato dal vocabolo giapponese "boke", che significa "sfocatura" oppure "confusione mentale". A partire dalla metà degli anni novanta viene utilizzato per indicare la "resa dello sfuocato".
Brush (pennello)
Comando software comune ai diversi programmi di elaborazione dell'immagine. E' uno strumento disponibile su tutti i programmi di grafica e si adopera come un normale pennello per disegnare sull'immagine.
Buffer
Memoria ausiliaria, dove vengono temporaneamente depositate le immagini prima di essere elaborate; nel caso della fotografia digitale, le foto scattate vengono prima depositate nel buffer, poi memorizzate definitivamente su un supporto di memoria (scheda o disco). Questa tecnica viene utilizzata per ridurre il tempo di attesa tra uno scatto e l'altro.
Calibrazione del colore
Processo che permette, con dei piccoli aggiustamenti, di produrre con scanner o stampanti dei colori il più fedeli possibili all'originale; tale risultato si ottiene controllando che le suddette periferiche siano in linea con dei valori standardizzati che producano risultati accurati e prevedibili.
Campionatura (sampling)
Processo di trasformazione di un segnale da analogico a digitale, detto anche "conversione A/D", che avviene ripetutamente o ciclicamente su un segnale continuo.
CCD (Charge-Coupled Device)
E' il cuore di fotocamere e videocamere digitali, e scanner. E' un microchip che contiene migliaia, o anche milioni, di sensori sensibili alla luce. I sensori possono essere posti dietro un filtro a matrice colorata, in modo che sensori adiacenti registrino le varie componenti luminose R, G, B oppure C, M, Y, e spesso un quarto sensore registra luce bianca o di una quarta componente. La luce registrata come segnale analogico, viene poi digitalizzata da un campionatore ad 8, 10, 12 o 16 bit. Il risultato produce quindi una bitmap a 24, 30, 36 o 48bit, poi ridotta al numero di bit utilizzati dal formato di memorizzazione (JPEG o TIFF a 24 o 48bit). Questo numero di bit è generalmente riportato come caratteristica del CCD. Le fotocamere e videocamere digitali hanno normalmente dei CCD a 24 o 30 bit. Alcune fotocamere digitali professionali hanno un CCD a 36 bit. La maggior parte degli scanner ha un CCD a 30 o 36 bit, alcuni scanner professionali hanno un CCD a 48 bit. Il CCD di una fotocamera o videocamera digitale è composto da una matrice di pixel che catturano l'immagine contemporaneamente, nel tempo determinato dall'otturatore, che può andare da meno di un decimillesimo di secondo ad un tempo virtualmente illimitato.
CD-ROM (Cd Read Only Memory)
Compact Disc che consente la sola lettura dei dati salvati. I CD-RW (Rewritable) sono CD-ROM che possono essere cancellati e riscritti.
CF
vedi CompactFlash.
Chroma
E' la tonalità cromatica di un punto, in pratica il colore. Definisce, insieme alla luminosità, il punto stesso.
Ciano
(Cyan) Uno dei 4 colori utilizzati per la stampa, è composto da blu e verde.
CMOS
E' il CCD utilizzato nelle moderne fotocamere digitali, da Copper Metal Oxide Semiconductor, permette un ridotto consumo di energia.
CMY (Cyan, Magenta, Yellow)
E' il sistema contrapposto all'RGB. Consiste nel separare il colore nelle sue componenti: ciano, magenta e giallo. E' detta sintesi sottrattiva in quanto è possibile ottenere tutti i colori sovrapponendo le tre componenti, fino al nero.
CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, blacK)
il sistema più usato in stampa, è un'estensione del sistema CMY, che consente al contempo di ottenere stampe più nere e di consumare meno inchiostro a colori (solitamente più costoso). Infatti per ogni punto dove tutte e tre le componenti CMY erano usate, è possibile ridurle della stessa misura (tipicamente fino ad azzerare almeno una delle tre) ed aggiungere un'equivalente dose di nero. E' il sistema utilizzato da molte stampanti, scanner e fotocamere.
CompactFlash
E' uno standard molto diffuso per le schede di memoria. Tutte le apparecchiature che mostrano il simbolo CF dentro un rombo rosso sono certificate compatibili secondo questo standard. Sono di dimensioni paragonabili alle SmartMedia, ma di spessore maggiore e quindi di aspetto più solido. Le CompactFlash II sono una variante di questo formato, poco più spessa, ma di capacità superiore. Non hanno problemi di compatibilità o un limite di capacità, grazie al controller incorporato. Solo alcune vecchie fotocamere digitali non riconoscono schede di capacità superiore ad un certo limite, ed in tal caso vi segnaliamo tale limite accanto alla fotocamera stessa.
Compressione
I file in formato BMP, GIF, JPEG, MPEG, PNG, TIFF sono compressi attraverso un algoritmo apposito, a volte LZW, a volte RLE, o altri ancora, che ne riduce le dimensioni. In taluni casi per fare questo è necessario eliminare dei minuscoli dettagli, ed in questi casi si parla di compressione con perdita di qualità. E' il caso dei formati JPEG ed MPEG, la cui compressione è regolabile al momento del salvataggio, secondo le proprie esigenze di qualità e lunghezza del file. Negli altri casi si parla di compressione senza perdita di qualità (Lossless), ma il grado di compressione è molto scarso ed i file rimangono comunque molto ingombranti. GIF e BMP a 256 colori sono meno ingombranti, ma al prezzo di sacrificare notevolmente la qualità riducendo il numero dei colori utilizzati da 16.777.216 (True Color, 24 bit) a soli 256 (8 bit).
Contrasto
Differenza tra le aree più chiare e più scure che appaiono in un'immagine. Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere quasi solo aree bianche e nere contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre.
Convertitore Macro
E' una lente aggiuntiva che, posta sull'obiettivo di una fotocamera, ne riduce la distanza di messa a fuoco, rendendola così più adatta alla macrofotografia. La potenza delle lenti macro si misura in diottrie (ma a volte ne è dato invece direttamente il ''potere riduttore'', ad esempio 6x). L'entità di tale riduzione è facilmente calcolabile: infatti, dato che ogni diottria dimezza la distanza di messa a fuoco, una lente con potenza 2 la ridurrà ad un quarto, e così via. Ad esempio una lente macro +3, applicata alla nostra fotocamera, ridurrà ad 1/8 la distanza minima di messa a fuoco macro. Non bisogna dimenticare però che la fotocamera non sarà più in grado di mettere a fuoco all'infinito, quindi il convertitore macro andrà tolto prima di poter fotografare un paesaggio. Un altro potenziale problema è dato dall'AF che, se non è TTL, andrebbe disattivato quando si usa un convertitore macro. E' possibile montare più convertitori macro in cascata, in tal caso la potenza dei vari convertitori va sommata: +1 +2 e +3 tutti insieme diventano +6, riducendo quindi ad 1/64 la distanza di messa a fuoco. In caso di utilizzo combinato di altri tipi di lenti insieme a convertitori macro, questi ultimi vanno posti per ultimi, e mai tra obiettivo ed altro convertitore.
Convertitore Tele (teleobiettivo)
E' una lente che, posta sull'obiettivo, ne aumenta la lunghezza focale, ingrandendo quindi il soggetto inquadrato. Il fattore di ingrandimento va moltiplicato per quello dell'obiettivo per ricavare l'ingrandimento finale: ad esempio con un convertitore Tele 1,5x, un obiettivo Zoom 3x diventa in modalità Tele come uno Zoom 4,5x. Anche in modalità Wide ovviamente vale lo stesso principio, quindi lo Zoom potrà al massimo scendere a 1,5x. Per tornare al disotto di questo ingrandimento sarà necessario rimuovere il convertitore.
Convertitore Wide (grandangolo)
E' una lente che, posta sull'obiettivo, ne riduce la lunghezza focale, allargando quindi il campo visuale inquadrato. Il fattore di riduzione va moltiplicato per quello dell'obiettivo, analogamente a quello di un convertitore Tele: ad esempio con un convertitore Wide 0,65x, un obiettivo 42mm ha la stessa inquadratura di un 28mm. Anche su un obiettivo Zoom in modalità Tele vale lo stesso principio, quindi per Zoomare al massimo sarà necessario rimuovere il convertitore.
Correzione della gamma
Operazione analoga alla calibrazione del colore, mirata a rendere visibile il maggior numero di dettagli possibile di un'immagine alterandone luminosità e contrasto contemporaneamente.
Crop
Operazione di "ritaglio" della porzione desiderata dell'immagine, scartando il resto.
Curva di Bezier
Segmenti di linee che uniscono due punti in un programma di grafica o di disegno e che vengono registrati dal computer come un'espressione matematica. Serve al computer per rendere la curva modificabile in ogni momento e permette di disegnare una serie di curve raccordate armoniosamente fra loro, senza spigoli, risparmiando così spazio di memoria.
Curva di colore
E' un grafico che mostra la quantità di ciascun colore presente nell'immagine. Permette di vedere ad esempio se il blu o violetto è completamente assente, se la quantità di rosso è maggiore di quella di verde, ecc. Si usa insieme alla curva di luminosità.
Curva di luminosità
E' un grafico che mostra la distribuzione dei chiaro-scuri nell'immagine. Permette di vedere ad esempio se l'immagine è troppo o troppo poco contrastata, oppure se è sotto/sovraesposta.
Digitale
Digitale corrisponde a "numerico", per cui un segnale digitale è rappresentato da una successione di cifre in binario, ossia utilizzando solo due cifre: "0" ed "1".
Dithering
E' una tecnica di Anti-aliasing che consente, mescolando in modo proporzionato un certo numero di pixel di due colori diversi, di produrre un'area che ha l'aspetto di una sfumatura intermedia tra i due colori. Può essere "ordinato" o "casuale", oppure utilizzare una certa formula matematica, influenzando così il modo in cui sono disposti i punti dell'uno e dell'altro colore.
Dot pitch
E' la distanza tra i pixel sui monitor.
DPI (Dots Per Inch)
Acronimo che indica il numero di pixel per pollice, dove un pollice equivale a 2,5 cm, detto anche densità di stampa. Definisce in pratica la qualità di una stampa, a parità del numero di colori della stampante. Vedi anche quadricromia, esacromia.
DVD
Questo supporto di archiviazione dati, molto simile ai tradizionali CD-ROM, può contenere circa 4,5 Gb di informazioni su di un lato e 18 Gb sulla versione a doppia intensità (circa 40 volte più di un normale CD-ROM). Il DVD Audio è un tipo di DVD utilizzato per registrazione di audio digitale ad alta definizione a due canali (in formato PCM lineare), o multi-canale per applicazioni HT. La risoluzione può essere di 16, 20 o 24 bit e la frequenza di campionamento compresa fra 48 e 192 kHz. Il DVD Video è un tipo di DVD utilizzato per registrazione di 133 minuti di video digitale in formato compresso MPEG2, tre colonne sonore e fino a 8 lingue sottotitolate. L'audio può essere registrato in PCM lineare o molto più diffusamente in Dolby Digital a 5+1 canali.
DVI (Digital Video Interface)
Si tratta di una tecnica usata per memorizzare dati molto compressi di video in movimento su compact disc, usa una compressione che salva solo i cambiamenti tra immagini invece che salvare ogni singolo frame. Questa forma di compressione dati può ridurre il fabbisogno di memoria di un fattore 100 o più.
DV
Formato video digitale.
EPS (Encapsulated PostScript)
Un formato dei file sviluppato da Adobe che archivia un'immagine grafica come linguaggio PostScript.
Esacromia
Tecnologia di stampa a 6 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle sfumature dolci, molto più graduali e fotorealistiche, grazie all'uso di 2 ulteriori colori chiari, generalmente un giallo ed un celeste. Superata dalla ettacromia.
Esposizione
L'atto di cattura dell'immagine da parte del sensore, che avviene quando l'otturatore è aperto.
Ettacromia
Tecnologia di stampa a 7 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle sfumature dolci, molto più graduali e fotorealistiche, grazie all'uso di 3 ulteriori colori chiari, generalmente un giallo, un rosa ed un celeste.
Exif (Extended Information Format)
Il formato JPEG, perfettamente standard, ma nella variante Exif generata dalla maggior parte delle fotocamere digitali sono presenti delle informazioni aggiuntive (normalmente ignorate e quasi sempre eliminate dai programmi di grafica). Oltre all'immagine infatti le fotocamere moderne memorizzano le impostazioni al momento dello scatto, come: diaframma, tempo di posa, data e ora, marca e modello di fotocamera utilizzata e tanto altro ancora. Alcune fotocamere vi memorizzano anche audio di qualità monofonica. Attenzione, l'elaborazione dell'immagine da parte di un programma di grafica può distruggere le informazioni aggiuntive Exif, trasformando l'immagine in una semplice JPEG.
Feathering
Caratteristica presente in molti programmi di grafica. Permette, quando si seleziona una porzione dell'immagine, di sfumare (attraverso il canale alpha) il bordo della selezione, per evitare effetti antiestetici quando si ritaglia e/o si incolla la porzione selezionata su un'altra immagine.
Filtro CCD
Sul sensore CCD, che è sensibile alla luce ma non percepisce i colori, è posto un filtro colorato, con tanti minuscoli punti disposti su una griglia alternando i tre colori (RGB o CMY) in modo da filtrare la luce dinanzi a ciascun pixel del sensore. Il software dell'apparecchiatura ricostruirà, una volta letti i valori restituiti dai singoli pixel, il colore di ciascun pixel combinandolo con i colori dei pixel adiacenti. Il tipo esatto di combinazione, e la scelta di quali pixel considerare come adiacenti, determinano ovviamente il risultato, producendo l'immagine finale.
FireWire (IEEE 1394)
Anche nota come i-Link o DV, è una delle interfaccie che permettono la comunicazione tra PC e fotocamere o videocamere digitali. E' più veloce dell'USB, che si candida a sostituire nel prossimo futuro.
Flash Memory
E' il tipo di memoria utilizzato dalle fotocamere digitali, ma anche dai computer palmari e dagli MP3 Player. Ci sono schede di vari formati standard, CompactFlash (abbreviato CF), CompactFlash II (sono CF più spesse), SmartMedia (abbreviato SM), MemoryStick, MultiMedia ed SD (Secure Digital). Queste ultime sono una variante delle schede MultiMedia. Le schede si usano come normali floppy disk, inserendole ed estraendole anche a fotocamera accesa (salvo diversamente indicato sull'apparecchiatura), formattandole, scrivendo, leggendo, cancellando i file attraverso la fotocamera stessa, oppure con un lettore esterno, dal proprio computer, od ancora, con un adattatore PCMCIA, da un PC portatile.
Foreground
E' il colore di primo piano, quello utilizzato per scritte e disegni, nella maggior parte dei programmi di grafica.
Formati immagine
Esistono numerosi formati per memorizzare un'immagine digitale. Alcuni sono degli standard stabiliti da comitati internazionali, come JPEG, PNG. All'interno del JPEG possono esistere le informazioni memorizzate dalle fotocamere grazie all'Exif ed al DPOF. Altri sono degli standard di fatto, come BMP, GIF, TIFF, WMF. Molti altri ancora, come CIFF, PCD, PCX, TGA, sono formati proprietari, di nicchia, od obsoleti. GIF, JPEG, PNG sono normalmente visibili dai browser su Internet, mentre gli altri richiedono eventualmente l'uso di un plugin dedicato. Vedi anche BMP, CIFF, DPOF, Exif, GIF, JPEG, PCD, PCX, PNG, TGA, TIFF, WMF.
Formattazione
è il processo mediante il quale una scheda di memoria, proprio come un dischetto, viene preparata all'uso. Comporta la cancellazione di tutti i file memorizzati sulla scheda in quel momento. A differenza dei dischetti, che richiedono questa operazione prima di poter essere utilizzati, le schede di memoria non ne hanno normalmente bisogno, dato che sono esenti da errori per milioni di utilizzi.
Fosfori
Sostanza chimica presente nei monitor dei computer che si illumina quando caricata elettronicamente. L'accuratezza e luminescenza dei fosfori cambia nel tempo, perciò la calibrazione periodica é sempre necessaria.
Foto digitale
Una foto memorizzata in un formato di immagine digitale.
Fotocamera digitale
Una fotocamera (macchina fotografica) senza pellicola, in grado di convertire le foto scattate direttamente in formato digitale (normalmente JPEG), producendo quindi delle foto digitali, pronte per essere trasferite sul computer in modo da rielaborarle o pubblicarle su Internet.
Fotografia digitale
L'arte dello scattare ed elaborare foto digitali.
Gamma
E' l'insieme dei colori utilizzato da un certo dispositivo, ad esempio il monitor, per rappresentare i colori desiderati.
Giallo
(Yellow) Uno dei colori primari per la stampa a colori, è costituito da parti uguali di luce rossa e verde proiettata.
GIF (Graphics Interchange Format)
E', insieme al JPEG, il formato di immagine più diffuso. Consente di definire un colore di sfondo come ''trasparente''. E' uno dei formati più vecchi, e non memorizza più di 256 colori, quindi spesso i programmi di grafica ricorrono al Dithering per salvare un'immagine in questo formato. L'algoritmo di compressione utilizzato nel formato GIF è stato oggetto di battaglie legali, e ora non è più utilizzabile liberamente nei programmi. Per questi motivi è stato proposto il formato PNG, teoricamente in grado di sostituire il GIF. Il GIF è comunque generalmente sconsigliato per le fotografie.
GUI (Graphical User Interface)
Interfaccia grafica utente. E' un'applicazione che rappresenta le funzioni di un determinato Sistema Operativo in forma grafica, utilizzando finestre ed icone.
Highlight
La zona / le zone più luminose dell'immagine.
HSV (Hue, Saturation, Value)
Sistema che utilizza tonalità, saturazione e valore per definire un colore anziché le componenti RGB o CMY. Sinonimi: HLS, HSB, IHS.
Immagine digitale
Dati che rappresentano una scena a due dimensioni. Un'immagine digitale è una matrice composta da un numero finito di punti detti pixel. Le dimensioni di tale matrice, misurate appunto in pixel, (altezza e larghezza di un'immagine) sono anche dette risoluzione dell'immagine. Per ciascun pixel, a seconda del formato in cui questa immagine è memorizzata, il computer è in grado di ricostruire il colore ed in alcuni casi la trasparenza. Vedi anche: pixel, risoluzione dell'immagine, formati
Inkjet
Tecnologia di stampa che consiste nel far cadere delle microgocce d'inchiostro colorato sulla carta.
Interpolazione
Tecnica che consente di ingrandire un'immagine digitale, ricavando il colore dei pixel intermedi a quelli già esistenti, attraverso una media pesata dei pixel adiacenti. L'interpolazione crea immagini più grandi ma contenenti le stesse informazioni (e quindi gli stessi dettagli) dell'originale.
Istogramma
Un grafico che rappresenta i pixel di un'immagine; può essere una curva di colore o di luminosità.
JPEG, JPG (Joint Picture Expert Group)
Formato di file standard per memorizzare immagini. E' stato definito da un comitato internazionale di esperti, ed è ad oggi il formato più usato in assoluto; sfruttando il funzionamento del cervello umano nel percepire forme e colori, semplifica le immagini ''eliminando'' minuscoli dettagli, normalmente impercettibili, e semplificando l'immagine che viene poi sostituita da un modello matematico che consente di rappresentarla con una quantità di informazione notevolmente inferiore; così l'immagine viene ''compressa'' di un fattore variabile, regolabile a piacere al momento della creazione del file; naturalmente maggiore la compressione, minori le dimensioni del file, anche se al prezzo di una qualità inferiore. Questo procedimento viene ripetuto ogni volta che il file viene salvato, con un degrado progressivo della qualità. Per questo le immagini JPEG, di ridotte dimensioni, sono molto adatte al web ma poco al fotoritocco dove un'immagine viene (ri)elaborata svariate volte.
LCD (Liquid Crystal Display)
E' il display a cristalli liquidi, ormai comunissimo, presente in tutte le fotocamere e videocamere digitali. I display LCD in commercio sono ormai tutti a colori. I display TFT sono maggiormente leggibili. Alcuni display sono retroilluminati per una maggiore chiarezza, la maggior parte ha comunque la luminosità regolabile. Molti apparecchi sono dotati della funzione di auto-spegnimento del display per risparmiare energia.
LED (Light Emitting Diode)
Diodo che emette radiazioni luminose, viene impiegato per segnalare alcuni parametri di funzionamento, ricorrendo a colori differenti e a diverse frequenze di intermittenza.
Li-Ion (Ioni di Litio)
Batterie agli Ioni di Litio.
Li-Ion Polimer (Polimeri di litio)
Batterie ai polimeri di Litio.
Linearizzazione
Correzione della gamma che consiste nel distribuire uniformemente il contrasto tra i vari colori nell'immagine.
Lunghezza d'onda
Secondo la teoria quantistica, la luce si comporta a volte come se composta di particelle, a volte come un'onda. Come tale, presenta una lunghezza d'onda. La lunghezza d'onda è inversamente proporzionale all'energia trasportata e quindi alla temperatura del materiale che emette la luce. L'occhio umano è sensibile solo ad uno stretto intervallo di lunghezze d'onda, e le varie pellicole (ed i CCD) ne imitano generalmente il funzionamento filtrando le radiazioni a noi invisibili.
Magenta
(Magenta) Colore primario utilizzato dalle stampanti, composto da luce rossa e blu proiettata in parti uguali.
Mask (maschera)
Strumento disponibile in tutti i programmi di fotoritocco. Consente di specificare, come per il canale Alpha, una maschera attraverso la quale disegnare sull'immagine, in modo da proteggere le parti mascherate
MB
MegaByte. E' una misura approssimativa della dimensione dell'informazione. In informatica 1Kb = 1.024 byte (2^10), ed 1Mb = 1.024 Kb. La memoria dei computer viene perciò misurata con 1Mb = 1.048.576 byte (1024 x 1024), mentre i produttori di memorie di massa, come floppy disk, hard disk, CD-ROM, hanno spesso adottato 1Mb = 1000 Kb. Così un floppy viene comunemente chiamato dischetto da 1,44Mb. Ma in realtà contiene 1.474.560 byte, pari a 1,40625 Mb...
Megapixel
1 milione di pixel. E' usato per misurare la potenza dei sensori digitali. In realtà è un indicatore approssimativo, in quanto la qualità dell'immagine dipende anche dal funzionamento del sensore stesso, dalla conversione A/D e dalla disposizione dei pixel sensibili ai vari colori sul filtro posto sul sensore.
Memory Stick
E' il formato proprietario delle schede di memoria Sony.
Mezzitoni
Il processo di riprodurre un'immagine a toni continui come una serie di punti (dots), di diversa dimensione, all'interno di una griglia fissa, utilizzato generalmente per la stampa.
MHz
Unità di misura della frequenza, equivalente ad un milione di Hertz, si riferisce alla velocità di processione dei dati di un computer.
Microdrive
Inventato dall'IBM, è il più piccolo hard disk del mondo. E' utilizzabile da tutti gli apparecchi conformi allo standard CompactFlash II. Esiste in varie capacità.
Mini disc
Tecnologia sviluppata da Sony, si tratta di un CD da 3 pollici.
Mini DV (Mini Digital Videocassette)
Si tratta di un formato di registrazione digitale che permette di registrare sequenze video in modalita'digitale.
Moirè
Un difetto visuale che sovrappone un tipico effetto geometrico ''a retino'' o ''a griglia'' sull'immagine, dovuto alla presenza di due o più griglie o retini di dimensioni diverse, posti tra l'osservatore ed il soggetto o lo sfondo. E' anche un effetto molto frequente durante la stampa dei mezzitoni, a causa della loro errata inclinazione angolare.
Monocromatica
E' un'immagine costituita da un solo colore, detto anche foreground, solitamente il bianco, sullo sfondo (background) nero.
Motion blur
Effetto grafico che consiste nell'elaborare diverse volte lo stesso frame, calcolando a ogni passata la posizione di alcuni, e ben determinati, oggetti in movimento rispetto allo scenario; nella rappresentazione della scena 3D si avrà che gli oggetti in movimento verranno resi con una sorta di "scia" in modo da rendere il loro movimento maggiormente fluido. E' quindi un particolare effetto di blur lungo una direzione, che da' appunto l'impressione del movimento.
MPEG (Moving Picture Experts Group)
E' il formato delle animazioni più diffuso su Internet, alla base della tecnologia del DVD. Permette di comprimere video ed audio di qualità utilizzando degli algoritmi analoghi a quelli del JPEG, ma adattati al video. Esistono varie versioni dell'MPEG, dalla 1 alla 3, che presentano un livello qualitativo sempre migliore.
MPEG2
Sistema digitale di compressione dei dati, in grado di ridurre sensibilmente la dimensione del dato finale, è utilizzato per la compressione dei dati digitali che compongono i SVCD.
MPEG4
Sistema digitale di compressione dei dati, in grado di ridurre sensibilmente la dimensione del dato finale, è utilizzato per la compressione dei dati digitali che compongono i DivX.
MPG
E' l'estensione dei file nel formato MPEG.
Multimediale
E' un aggettivo che sta ad indicare tutto ciò che sfrutta più modalità di comunicazione contemporaneamente per trasmettere un messaggio: ad esempio un filmato o una presentazione possono essere accompagnati dal sonoro. E' diventato subito un termine abusato: ultimamente tutto ciò che riguarda l'audio al computer (es. la scheda audio, le casse o il monitor con le casse) viene etichettato come multimediale...
MultiMedia
E' uno standard per le schede di memoria. Tutte le apparecchiature che mostrano la didascalia MultiMedia sono certificate compatibili secondo questo standard. Si tratta di schede grandi un poco meno delle CompactFlash. Sono prive di controller incorporato: ma una evoluzione di questo formato, dotata di controller, sono le nuove schede SD (Secure Digital). Le MultiMedia sono spesso utilizzate dagli MP3 Player per memorizzare musica, e dalle videocamere digitali per memorizzare foto. Alcune apparecchiature non riconoscono però schede di capacità superiore ad un certo limite, ed in tal caso vi segnaliamo tale limite accanto alla fotocamera stessa.
Nero
(Black) Quarto colore per la stampa, è necessario, poiché Ciano, Magenta e Giallo da soli non possono produrre il nero.
NiCd (Nickel-Cadmio)
Sono le batterie ricaricabili più comuni. Presentano il fastidioso effetto ''memoria'': se non vengono scaricate completamente prima di ricaricarle, si caricheranno sempre meno. Non sono perciò adatte alle fotocamere digitali, in quanto queste ultime hanno dei meccanismi di sicurezza che comportano lo spegnimento automatico se la carica delle batterie è inferiore ad un certo livello, e di conseguenza non le scaricano mai completamente. Vedi anche NiMH.
NiMH (Nickel-Metal Hydrid)
Sono le batterie ricaricabili più potenti. Possono essere ricaricate in qualsiasi momento, ed hanno una durata molto maggiore rispetto a quelle NiCd. Se usate con fotocamere digitali, hanno anche una vita più lunga delle NiCd.
NTSC (National Television Standard Committee)
Standard per il segnale video e televisivo usato in USA, Canada,Giappone, Sud America. E' di risoluzione e qualità inferiore rispetto al PAL, ma lo schermo viene aggiornato ogni 1/60s, garantendo un realismo lievemente maggiore.
Olografia
Un sistema fotografico che utilizza la luce laser per esporre il film ad un trama sviluppata dall'interferenza del laser con il suo riflesso. Quando questi film sono visti sotto specifiche condizioni si sviluppa un'immagine tridimensionale (3D).
PAL (Phase Alternation Line)
Sistema per la trasmissione televisiva usato in Europa ed Australia. Lo schermo viene aggiornato ogni 1/50s, ma è di risoluzione e qualità superiore rispetto al sistema televisivo NTSC.
Palette (Tavolozza)
E' l'insieme dei colori utilizzati in un'immagine. Nei programmi di grafica è anche uno strumento che permette la selezione e la modifica di un colore.
Pantone
Un'azienda che produce sistemi per la calibrazione del colore. Il sistema può rappresentare 3,000 colori attraverso un sistema di numerazione.
Pentacromia
Tecnologia di stampa a 5 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle sfumature dolci, molto più graduali e fotorealistiche, grazie all'uso di un ulteriore colore chiaro, generalmente un giallo o un celeste. Superata dalla esacromia.
Pixel (Picture element)
E' l'unità elementare di cui sono composte tutte le immagini. Per ciascun pixel può essere memorizzata una certa quantità di informazione, tale da ricostruirne il colore e la luminosità; maggiore è la quantità di informazione sui singoli pixel, maggiore la qualità dell'immagine e la fedeltà al colore originale; a seconda del formato con cui l'immagine viene memorizzata, è possibile avere immagini monocromatiche (ovvero a 2 soli colori), in scala di grigi (con generalmente 256 livelli graduali di grigio, che vanno dal bianco al nero), con più colori (4, 16, 256, eccetera... il numero di colori è sempre una potenza di 2), oppure true color.
Posa B
Da ''Bulb''; è un tempo di posa a piacere, che può essere quindi anche molto lungo: si parte da diversi secondi fino a vari minuti. E' una caratteristica quasi esclusiva delle fotocamere professionali. Viene invariabilmente associata all'uso di un treppiede. E' utile anche uno scatto flessibile od un telecomando.
Profondità di colore
Indica il numero di bit usati per descrivere il colore di ogni singolo punto di un'immagine. Con 1 bit il punto può essere soltanto o bianco o nero, mentre con 2 bit si hanno quattro diverse combinazioni: bianco, nero e due tonalità di grigio.
Progressive scan (Scansione progressiva)
Funzione che permette di acquisire il fotogramma con un'unica scansione della durata di 1/50 di secondo. Grazie all'utilizzo di questa funzione è possibile ottenere un'elevata risoluzione verticale delle immagini, molto importante quando si desidera acquisire un'immagine per stamparla su carta. La maggior parte delle videocamere, che offrono anche la possibilità di scattare foto, dispongono della funzione "Progressive Scan": in questo modo è possibile scattare fotografie e/o fermi immagine nitidi e dettagliati anche di soggetti in movimento.
Prova di colore
E' una stampa di prova di un'immagine, usata come riferimento per calibrare i colori prima di effettuare una tiratura elevata.
Quadricromia
E' la tecnica di stampa basata sul modello CMYK per rappresentare il colore sulla carta. Superata dalla Pentacromia.
Range dinamico
Differenza misurabile tra il colore più chiaro e il più scuro che un sistema può distinguere o creare.
Raster
E' il ''pennello elettronico'' di TV e monitor. Spesso vengono chiamate così (impropriamente) anche le immagini bitmap.
RAW
In Inglese "grezzo", è un formato di registrazione di file fotografici, presente in alcuni modelli di fotocamere digitali. In un file "Raw" le informazioni vengono registrate così come catturate dal sensore CCD, senza le correzioni del software: si tratta di un formato senza perdita di qualità, che può essere letto soltanto da programmi appositi, forniti dal costruttore della fotocamera. Non è un formato standard, infatti ogni costruttore ha un suo formato "Raw". Le sue dimensioni sono più piccole dell'equivalente formato TIFF (ma più grandi di un JPEG). Le correzioni devono comunque essere effettuate con un programma di ritocco fotografico.
Rendering
E' il processo di creazione di una immagine di qualità, a partire da altre immagini oppure da un modello matematico che simula realisticamente l'aspetto di una scena in tre dimensioni. In pratica è il processo che disegna il fotogramma. Di solito non avviene in tempo reale, ma necessita di un certo tempo di elaborazione.
RGB (Red, Green, Blue)
E' il sistema più usato per definire un colore a video. Consiste nel separarlo nelle sue componenti luminose: rosso, verde e blu. E' detta sintesi additiva in quanto è possibile ottenere tutti i colori dello spettro sommando le tre componenti, fino al bianco.
Risoluzione orizzontale
E' il numero di linee verticali che un sistema é in grado di riprodurre. Il numero di linee è misurato su un asse orizzontale.
Risoluzione
Dimensione di un'immagine, espressa in larghezza x altezza, misurate in pixel, ppi o dpi. In questi ultimi due casi si parla anche di definizione o densità di stampa o di scansione, in quanto non sappiamo le reali dimensioni dell'immagine digitale ma solo quanti pixel o punti elementari ci sono in un pollice. Quindi un'immagine può essere contemporaneamente di risoluzione 640x480 pixel (in tal caso occuperà tutto lo schermo VGA) e venire stampata a 300 dpi.
Rumore di fondo
Una disposizione casuale e non desiderata di pixels, che interferisce sulla qualità delle immagini.
Saturazione
E' il grado di contrasto tra i colori presenti nell'immagine, la purezza del colore. Quando è ridotta al minimo, si ottiene un'immagine in scala di grigi.
Scala di grigi
E' un'immagine memorizzata con un certo numero di sole tonalità di grigio, che possono andare dal bianco al nero. I grigi si formano mescolando sempre in parti uguali le componenti RGB, CMY o CMYK.
Scanner
Uno strumento in grado di leggere un comune foglio di carta, oppure un supporto trasparente, o una striscia di negativi, o delle diapositive, e di generarne un'immagine digitale sul computer.
Scansione
E' il processo che consente di convertire le immagini o i disegni in forma digitale.
SCSI (Small Computer System Interface)
E' un'interfaccia per periferiche per computer. Usata principalmente per i dischi rigidi, ma anche per alcuni scanner e fotocamere digitali professionali.
SD (Secure Digital)
Una evoluzione di delle schede MultiMedia, dotata di controller.
Semi-spot
E' la modalità dell'esposimetro che misura la luce con una media pesata tra l'intero fotogramma e il valore della misurazione Spot.
Separazione del colore
E' l'atto del separare un'immagine a colori nelle sue componenti secondo il sistema RGB, CMY o CMYK.
Sfocatura gaussiana
Si tratta di un effetto digitale che si applica all'immagine, che utilizza la distribuzione gaussiana a forma di campana del colore per rendere l'immagine più soft.
Shadow
La zona / le zone più scure dell'immagine.
SmartMedia
E' uno standard molto diffuso per le schede di memoria. Tutte le apparecchiature che mostrano la didascalia SmartMedia sono certificate compatibili secondo questo standard. Si tratta di schede grandi quanto le CompactFlash, ma più sottili, e purtroppo circa 8 volte più lente nelle operazioni di lettura/scrittura. Sono tra l'altro prive di controller incorporato. Esistono due tipi di schede SmartMedia, in tutto e per tutto uguali nell'aspetto, ma funzionanti a 3,3Volt oppure 5Volt. Queste ultime sono le più vecchie, ormai in disuso. Le SmartMedia 3,3V sono perciò quelle utilizzate dalle moderne fotocamere digitali. Molte di queste non riconoscono però schede di capacità superiore ad un certo limite, ed in tal caso vi segnaliamo tale limite accanto alla fotocamera stessa.
Solarizzazione
Effetto della forte sovraesposizione, sulla pellicola: superata una certa soglia, la parte più luminosa dell'immagine viene ''bruciata'' dalla luce, annerendosi. Nei sensori CCD: il bianco ''dilaga'' sui pixel adiacenti.
Spot
E' la modalità dell'esposimetro che valuta solo l'esposizione di una piccola area posta esattamente al centro dell'immagine.
Super CCD
Una nuova tecnologia brevettata da Fujifilm che consente, grazie a pixel di forma esagonale, disposti a nido d'ape, di raccogliere più luce di un CCD convenzionale, raggiungendo una sensibilità equivalente maggiore, e contemporaneamente di registrare un maggior numero di dettagli, permettendo quindi, con una diversa interpolazione, di ottenere immagini a risoluzione più alta.
SVCD (Super Video Compact Disc)
Si tratta di un formato standard che può arrivare ad un livello qualitativo simile a quello dei DVD grazie all'elevato "bit rate" utilizzato nella compressione video (che è di tipo MPEG2).
Temperatura di colore
La luce di una sorgente luminosa ha la caratteristica di variare a seconda delle condizioni chimico-fisiche della sorgente luminosa. Così come riscaldando un metallo lo vedremo prima diventare rosso, poi via via sempre più giallo, ed infine quasi bianco, così pure il sole o qualunque altra sorgente luminosa ha, oltre la luminosità, anche un colore che dipende dalla temperatura. La temperatura del colore è proporzionale alla lunghezza d'onda della radiazione emessa; si misura in gradi Kelvin. Così la temperatura della luce solare (bianco-bluastra) è di circa 5400 K, mentre la temperatura di una lampadina a incandescenza (Tungsteno) è di circa 3200 K.
TIFF (Tagged Image File Format)
E' il formato standard per la computer grafica di qualità. Infatti le immagini TIFF non sono compresse come quelle JPEG, e possono essere rielaborate e salvate all'infinito senza nessun degrado della qualità. Il formato TIFF memorizza 24 bit per pixel, ma esiste anche uno speciale formato TIFF a 48 bit, che è in grado di memorizzare appunto 16 bit per colore, garantendo così la possibilità di mantenere la qualità massima anche attraverso complicate e lunghe elaborazioni. Molte fotocamere possono salvare le foto in formato TIFF anziché JPEG per una migliore qualità. Alcune fotocamere digitali professionali, ed alcuni scanner professionali sono anche in grado di generare file TIFF nello speciale formato a 48bit.
Tricromia
E' la tecnica di stampa basata sul modello CMY per rappresentare il colore sulla carta. Superata dalla Quadricromia.
Tridimensionale
Il modo in cui funziona la vista, che grazie all'uso di entrambi gli occhi consente al cervello di conoscere la forma degli oggetti e di stimare la loro distanza.
True color
Le immagini true color memorizzano una quantità di informazione per ciascun pixel (24 bit RGB o 32 bit CMYK), sufficiente a superare la soglia di sensibilità dell'occhio umano. In questo modo, se i pixel sono abbastanza piccoli da non essere distinguibili ad occhio nudo, si ha un'immagine che per qualunque osservatore umano è in tutto e per tutto identica all'originale.
TWAIN
E' un protocollo che consente ad un generico programma di grafica di acquisire un'immagine da uno scanner o da una fotocamera. E' sufficiente installare il driver TWAIN dello scanner o della fotocamera, e qualsiasi programma in grado di usare una periferica TWAIN potrà acquisire immagini dallo scanner o dalla fotocamera.
USB (Universal Serial Bus)
L'Universal Serial Bus è un particolare tipo di bus, creato nel 1995 dalla collaborazione di varie aziende (tra cui IBM, Compaq, Microsoft e Intel) per cercare di utilizzare un'unica interfaccia per il collegamento delle periferiche.
XD
L'XD (eXtreme Digital) è un supporto di memorizzazione sviluppato in collaborazione con Fujifilm e Olympus per sostituire l'oramai obsoleto formato Smartmedia; si tratta della più piccola Memory Card disponibile ad oggi sul mercato.
Zoom digitale
Funziona ritagliando la porzione centrale dell'immagine normalmente catturata, e di conseguenza riduce la risoluzione dell'immagine generata. E' possibile scegliere solo uno degli ingrandimenti possibili, e non ci sono solitamente posizioni intermedie.
Zoom ottico
Funziona tramite una componente dell'obiettivo, che spostandosi avanti o indietro, ne modifica la lunghezza focale in maniera continua all'interno di un intervallo compreso fra una posizione W (Wide) ed una posizione T (Tele). Una volta scelto l'ingrandimento desiderato, è possibile scattare la foto desiderata.

Definizioni tratte da Photodigit.


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Per citazioni

Agnoli G.L. (2025) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 15 May 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/page/20.

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Glossario di fotografia

 Terminologia ottica [da: Canon EF Lens Work III].

aberrazione
difetto insito in ogni elemento ottico o gruppo di elementi, che impedisce la formazione di un'immagine perfetta e pertanto necessita di una apposita compensazione. Approfondimento.
acutanza
è la misura fisica del gradiente al bordo fra due microzone a diversa densità e determina il giudizio soggettivo della nitidezza. Il suo valore è direttamente proporzionale alla nitidezza dell'immagine. Quanto più l'emulsione ha i cristalli fini, tanto maggiore è l'acutanza.
AF (Auto Focus)
sistema elettro-meccanico che regola automaticamente la distanza di messa a fuoco. I moderni autofocus utilizzano un sensore CCD per la determinazione della distanza del soggetto sulla base del contrasto.
AF multizona
funzione che consente di mettere a fuoco automaticamente il soggetto in una o più "zone" all'interno della scena.
AF servo
meccanismo che, se usato con un soggetto in movimento, invece di bloccare la messa a fuoco, la reimposta continuamente, mantenendo il soggetto a fuoco anche se la distanza dovesse nel frattempo variare.
AF TTL (AF Through The Lens)
sistema di messa a fuoco automatico (AF) con lettura esposimetrica attraverso l'obiettivo (TTL). Il sensore autofocus è posto dietro l'obiettivo e a volte coincide con lo stesso sensore CCD; questo comporta una funzionalità ottimale in fase di ripresa anche in presenza di convertitori e filtri aggiuntivi, che genericamente alterano le caratteristiche dell'obiettivo. In alcuni casi il sensore TTL misura il contrasto dell'immagine (o il contrasto di fase, cioè misurato solo sulle righe e non sulle colonne), garantendo una messa a fuoco perfetta sulla porzione più grande possibile dell'immagine.
anello adattatore
Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all'uso di ottiche aggiuntive di differente diametro (maggiore o minore).
angolo di campo
è la copertura in gradi del campo inquadrato da un obiettivo di una determinata lunghezza focale.
APS
[Advanced Photo System]formato di pellicola introdotto nel 1996 in cui la pellicola è rivestita magneticamente per la registrazione di una serie di dati.
ASA
[American Standards Associations]standard americano per la sensibilità delle pellicole.
asferica
lente speciale che compensa l'aberrazione sferica, ottenuta depositando in uno stampo uno strato polimerico su una lente sferica normale.
autofocus
vedi AF.
autoscatto
funzione che permette alla fotocamera di scattare una fotografia automaticamente, tramite un timer che entra in funzione dopo 10 secondi dalla pressione dello scatto.
bank
illuminatore da studio, di notevoli dimensioni e caratterizzato da lampade flash o a luce continua. Emette una elevata intensità a basso contrasto, per cui è utile in tutti i casi in cui non si desiderino ombre nette (ritratto, still-life, fotografia industriale).
basculaggio
movimento di un gruppo ottico sull'asse del piano pellicola o dell'asse ottico nelle fotocamere grande formato o negli obiettivi da architettura, per aumentare la profondità di campo.
bilanciamento del bianco
taratura dell'esposizione relativamente alla temperatura di colore da eseguire nelle fotocamere digitali, per effettuare riprese corrette in differenti condizioni luminose.
blocco AE
funzione che permette di bloccare l'esposizione automatica. Questo blocco consente di misurare la luce in un punto preciso dell'immagine e quindi di mantenere questa impostazione mentre viene ricomposta l'inquadratura. L'utilità di questa funzione si presenta soprattutto in caso di soggetto in controluce.
bokeh
[liberamente tratto da Wikipedia] è un termine del gergo fotografico derivato dal vocabolo giapponese "boke", che significa "sfocatura" oppure "confusione mentale". A partire dalla metà degli anni novanta viene utilizzato per indicare la "resa dello sfuocato".
bracketing
sistema di esposizione di più scatti dello stesso soggetto in cui viene variata (manualmente o automaticamente) l'esposizione tra il primo e l'ultimo.
campo di luminanza
Differenza in stop fra le alte luci e le ombre profonde dell'immagine.
cartoncino grigio
cartoncino che ha un potere riflettente del 18% della luce che lo colpisce. Dal momento che corrisponde ad un tono medio, su tale cartoncino vengono tarati gli esposimetri di fabbrica.
CCD
sensore d'immagine allo stato solido i cui elementi emettono un segnale elettrico di tipo analogico a seconda della luce che li colpisce. Sono, insieme ai CMOS, i sensori utilizzati nelle fotocamere e videocamere digitali.
cerchio di confusione
esiste un limite oltre il quale l'occhio umano non riesce più a distinguere un cerchio da un punto. Il più piccolo cerchio ancora distinguibile è detto cerchio di confusione e, in funzione del suo diametro, vengono realizzate le tabelle della profondità di campo degli obiettivi. Questo diametro è indicato in centesimi di millimetro (0.02 - 0.03 mm) per una distanza di 25cm.
CMOS
sensore d'immagine utilizzato in alternativa al più comune CCD. Questo sensore assolve sia al processo di cattura dell'immagine, sia al suo processing digitale.
CMYK
(Cyan, Magenta, Yellow and Black) Ciano, Magenta, Giallo e Nero, i colori usati per stampare tipograficamente un'immagine in quadricromia.
codice DX
codice univoco per ogni tipo di pellicola che trasmette alla fotocamera informazioni sulla sensibilità della pellicola, sulla latitudine di posa e sul numero di fotogrammi del rullino in uso. Approfondimento.
colori
singole lunghezze d'onda dello spettro visibile. Approfondimento.
contrasto
differenza fra le aree più chiare e più scure che appaiono in un'immagine. Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere quasi solo aree bianche e nere contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre.
contatto caldo (hot shoe)
collegamento elettrico per sincronizzare il flash, posto nella slitta portaccessori della fotocamera. Nei modelli più recenti il contatto caldo dispone di contatti riservati ai flash dedicati.
decentramento
scorrimento laterale di un gruppo ottico in una fotocamera grande formato o in un obiettivo da architettura, allo scopo di compensare la deformazione prospettica dovuta al punto di ripresa (linee cadenti).
definizione
descrive la miscela qualitativa dell'immagine prodotta dalle caratteristiche specifiche della nitidezza, del dettaglio e della granulosità (oppure dalle corrispondenti acutanza, risoluzione e granularità). La definizione fotografica non viene completamente determinata dalla qualità dell'obiettivo e dei materiali, ma anche da fattori quali la precisione della messa a fuoco, la stabilità della macchina e dell'ingranditore, il contrasto del soggetto e dell'immagine, il livello di esposizione e l'eventuale uso di filtri.
densità
valore numerico che indica il grado di annerimento (chiaro/scuro) di un'area dell'immagine.
diaframma
iride meccanico che regola il passaggio della luce attraverso l'obiettivo. Al momento dell'esposizione, le lamelle del diaframma si chiudono al valore stabilito dalla coppia tempo/diaframma. Approfondimento.
difetto di reciprocità
difetto proprio di tutte le emulsioni, secondo cui, in condizioni particolari, viene meno la legge che regola i fattori dell'esposizione, tempo e diaframma. Ciò avviene in caso di tempi di scatto estremamente brevi o molto lunghi. Il difetto di reciprocità può essere ridotto con adeguate compensazioni. Approfondimento.
diffrazione
aberrazione che interessa i raggi luminosi che attraversano il diaframma: quando quest'ultimo è molto chiuso, il fenomeno trasforma i punti luminosi in stelle con tanti raggi quante sono le lamelle del diaframma.
digitale
tipo di segnale, o flusso di dati, le cui informazioni, da analogiche, vengono trasformate e codificate in forma binaria (01010100110101...).
digitalizzazione
conversione in forma digitale di una sorgente analogica. Ad esempio il processo per cui una stampa analogica viene acquisita con uno scanner per ottenere un'immagine digitale, costituita da una matrice di pixel.
DIN
[Deutsche Industrie Normen] standard tedesco per la sensibilità delle pellicole.
distorsione
aberrazione ottica, tipica di alcuni obiettivi economici o zoom. E' a "barilotto" quando l'immagine e più ingrandita al centro che ai bordi, a "cuscinetto" quando l'ingrandimento è maggiore ai bordi. Il difetto è dovuto al fatto che l'immagine formata dai raggi periferici viene riprodotta con un rapporto diverso da quella riprodotta dai raggi che passano per l'asse ottico.
dominante di colore
sfumatura monocromatica che interviene in condizioni di fotografia particolari, come ad esempio fotografando con una pellicola tarata per luce diurna in un ambiente con luce artificiale.
DX
vedi Codice DX.
emulsione
lo strato della pellicola fotografica che è sensibile alla luce.
esposimetro
nella maggior parte delle fotocamere è sufficiente premere lo scatto a metà per attivare, di solito insieme all'AF, l'esposimetro. Lo scopo dell'esposimetro è misurare la luminosità dell'immagine inquadrata.
esposizione
processo per cui l'emulsione viene impressionata dalla luce per registra l'immagine. Se, in base al tipo di emulsione e del tempo di esposizione, la quantità di luce è eccessiva si incorre in una sovraesposizione, se è troppo poca in una sottoesposizione. Approfondimento.
EV
(Equivalent Value) Valore luce equivalente: al raddoppio dell'intensità luminosa il valore aumenta di una unità. I valori luce rappresentano un puro riferimento quantitativo che si trasforma, grazie ad una tabella, in una serie di coppie tempo-diaframma equivalenti in funzione della sensibilità della pellicola. Gli EV vengono utilizzati dai fabbricanti per indicare i limiti di impiego dei sistemi autofocus.
f/
questa lettera il valore di apertura del diaframma (o "luminosità") di un obiettivo. Si calcola dividendo la lunghezza focale per il diametro. Ad esempio, una lente da 50mm di focale e di 25mm di diametro ha un'apertura di 2 e si esprime con f/2.
fill-in
Flash di schiarita. Tecnica che consiste nell'illuminare con un flash un soggetto in piena luce diurna allo scopo di schiarirne le ombre.
filtro
elemento ottico a una o più lenti usato per introdurre una correzione intenzionale nell'immagine risultante. Approfondimento.
fisheye
obiettivo ultragrandangolare con apertura di 180° e non corretto contro la distorsione.
fissaggio
soluzione chimica che viene utilizzata dopo lo sviluppo e prima del lavaggio finale di pellicole e carte e rimuove i sali d'argento ancora sensibili alla luce, per rendere stabile l'immagine sviluppata.
flare
luce parassita prodotta dai riflessi che si verificano tra le lenti dell'obiettivo, con conseguente abbassamento del contrasto dell'immagine.
flash
(lampeggiatore) è il dispositivo che, emettendo un lampo di luce molto intensa, permette di scattare fotografie senza l'ausilio di altra illuminazione di notte o in condizioni di scarsa illuminazione.
flash anulare
è un flash esterno per macrofotografia, che si fissa sulla parte frontale dell'obiettivo e serve a illuminare da tutte le direzioni soggetti posti a breve distanza dall'obiettivo, senza proiettare ombre indesiderate.
flash esterno
è un flash separato dall'apparecchio, a cui è collegato per mezzo di un attacco a slitta (hotshoe), oppure con un apposito cavetto di collegamento (detto a volte cavo sincro, in quanto consente di sincronizzare il flash esterno con quello incorporato). E' solitamente molto più potente di quello incorporato, quasi sempre alimentato separatamente.
flash incorporato
è il flash incorporato nell'apparecchio; in alcune macchine è a scomparsa ("pop-up").
flash indiretto
tecnica per cui la torcia del flash invece di essere rivolta direttamente sul soggetto viene rivolta verso una parete della stanza o contro un pannello riflettente, per ottenere una luce più diffusa e morbida.
flash slave
è un flash esterno utilizzabile con apparecchi che non prevedono l'uso di flash esterni e non sono quindi dotati di slitta (hotshoe). Un apposito sensore intercetta il lampo emesso dal flash incorporato dell'apparecchio, facendo scattare immediatamente anche il flash slave.
formato
indica la dimensione del fotogramma. Il "piccolo formato" è indicato con il numero 135 ed è caratterizzato da fotogrammi 24x36mm; il medio formato è indicato come 120 o 220 ed è caratterizzato da fotogrammi da 4,5x6cm, 6x6cm, 6x7cm, 6x9cm, etc. Approfondimento.
fotomicrografia
tecnica di ripresa di soggetti di dimensioni ridotte attraverso il microscopio. Approfondimento.
grana
è l'impressione soggettiva della granulosità di un negativo o di una stampa.
grandangolo
è un obiettivo di focale più corta del normale, che ha quindi un campo visivo più ampio; un obiettivo può essere più o meno grandangolare, dato che non c'è un limite preciso per definire un grandangolo. Infine nel caso in cui l'angolo si avvicini o superi i 180°, si parla di obiettivo Fish-Eye o semi-Fish-Eye.
granularità
è la misura oggettiva della mancanza di uniformità della densità, ovvero è la quantificazione oggettiva del concetto di grana.
granulosità
è l'impressione visiva provocata dai grani d'argento. A differenza della granularità, che è una proprietà oggettiva, la granulosità è una proprietà soggettiva.
highlight
la zona / le zone più luminose dell'immagine.
infrarosso
radiazione invisibile all'occhio umano e situata oltre il colore rosso dello spettro elettromagnetico. Approfondimento.
ingrandimento
rapporto fra le dimensioni di un negativo e di una sua stampa di dimensioni maggiori. L'ingrandimento di 2 volte si indica con 2X.
internegativo
negativo ottenuto fotografando una diapositiva per ricavarne stampe a colori. Il sistema è stato superato dalle carte positive per la stampa diretta da diapositiva (CIBACHROME) e dai sistemi di stampa digitale.
ISO
[International Standards Organization] Standard internazionale per la sensibilità delle pellicole. Equivale all'unione dei due standard precedenti: ASA e DIN.
latitudine di posa
definisce il grado di reazione della pellicola alla sovra- e alla sottoesposizione, ovvero la capacità dell'emulsione di compensare, entro certi limiti, gli errori di esposizione causati dal fotografo in ripresa. Approfondimento.
linee per millimetro
(l/mm) valore che rappresenta il potere risolvente di un obiettivo, osservando al microscopio un negativo ottenuto riprendendo con l'obiettivo in esame una speciale mira ottica ad una determinata distanza. Più alto il numero delle linee separate, maggiore è il potere risolvente dell'obiettivo.
luminanza
intensità luminosa di una superficie che riflette la luce. La luminanza viene misurata in candele per metro quadrato (cd/m2).
luminosità
intensità apparente di una sorgente di luce, su base soggettiva e non misurabile.
lunghezza focale
in un obiettivo, è la distanza del piano-pellicola (piano focale) dal centro ottico dell'obiettivo focalizzato su infinito (per convenzione, nel centro della lente frontale). E' un numero espresso in millimetri. Approfondimento.
macrofotografia
tecnica di ripresa ravvicinata per fotografare fiori, insetti, piccoli oggetti, etc. per i quali è necessario un rapporto di riproduzione uguale a 1 (1X) o superiore. Approfondimento.
manual focus
messa a fuoco manuale. Consente di effettuare riprese con una maggiore libertà, con soggetti volutamente sfocati o mettendo a fuoco dettagli che l'autofocus altrimenti ignorerebbe.
messa a fuoco
è il meccanismo che permette, spostando avanti o indietro una o più lenti componenti l'obiettivo, di mettere a fuoco soggetti posti a varie distanze dall'obiettivo stesso, a partire da una distanza minima fino all'infinito. Può essere manuale o automatica.
microfotografia
tecnica di riproduzione fotografica fortemente rimpicciolita di soggetti visibili a occhio nudo; da non confondere con la Fotomicrografia.
MTF
[Modulation Transfer Function] La Funzione di Trasferimento della Modulazione è la misura della capacità di un obiettivo o di una emulsione di risolvere i dettagli fini e viene rappresentata graficamente.
multicoating
trattamento superficiale delle lenti per ridurre i riflessi all'interno degli obiettivi, ottenuto facendo evaporare in una campana a vuoto zirconio, titanio, magnesio, etc.
negativo
il film che contiene l'inverso dell'immagine, dove al chiaro corrisponde lo scuro, e ad ogni colore il suo complemento (al rosso il celeste, al giallo il blu, al verde il rosa, etc.).
NG
vedi Numero guida.
nitidezza
Definisce la nettezza dei contorni. La nitidezza è un concetto soggettivo, e le stesse immagini spesso possono venir giudicate nitide o meno nitide da osservatori diversi. E' legata alle caratteristiche di nitidezza di vari componenti del processo fotografico, tra i quali l'obiettivo di ripresa, la pellicola, l'obiettivo dell'ingranditore e il materiale da stampa. Nitidezza e contrasto sono in stretta relazione tra loro, così ogni fattore che aumenta il contrasto dell'immagine tende a far apparire più nitida l'immagine. Analogamente, qualsiasi cosa riduca la nitidezza, come una imprecisa messa a fuoco dell'ingranditore, tende a far apparire l'immagine meno contrastata.
numero guida (NG)
indica la potenza del flash. Dividendo il numero guida per la distanza in metri a cui si trova il soggetto, si ottiene il valore di diaframma da utilizzare, per una corretta esposizione con un flash manuale.
obiettivo
è il gruppo di lenti che cattura la luce e la invia alla pellicola. Alcune parti dell'obiettivo sono mobili per permettere la messa a fuoco, e può esserci un diaframma per regolare la quantità di luce che l'obiettivo deve catturare.
otturatore
è un meccanismo che, posto tra l'obiettivo ed il sensore o la pellicola, si apre permettendo il passaggio della luce, e si richiude completamente dopo un intervallo di tempo prestabilito (il tempo di scatto). Può essere a tendina o elettronico.
panning
effetto riconducibile alla panoramica cinematografica, che produce l'immagine del soggetto in movimento nitido su un fondo mosso. Si ottiene inseguendo con la fotocamera il soggetto e scattando con un tempo di otturazione abbastanza lento (1/15 di secondo).
parallasse
L'errore di parallasse nelle fotocamere compatte interviene quando l'asse del mirino non coincide con quello dell'obiettivo, in particolare nelle riprese a distanza ravvicinata.
passepartout
cornice in cartone che si sovrappone a stampe fotografiche, disegni, incisioni. Il taglio dei passepartout deve avere uno smusso di 45°.
pellicola
supporto plastico flessibile e trasparente su cui viene distesa chimicamente un'emulsione contenente cristalli fotosensibili di alogenuro d'argento. Approfondimento.
pentaprisma
E' il prisma a cinque facce montato nei mirini degli apparecchi reflex. Serve a raddrizzare l'immagine prodotta dall'obiettivo mostrandola coi lati non invertiti.
pH
scala di acidità/alcalinità da 0 (max acidità) a 14 (max alcalinità), basata sulla concentrazione degli ioni idrogeno in una soluzione. L'acqua distillata ha un pH 7 (neutro). Le soluzioni con valori di pH inferiori a 7 sono acide (fissaggio), quelle superiori a 7 sono alcaline (rivelatore).
piano focale (o pellicola)
piano posto in corrispondenza del fuoco dell'obiettivo, ovvero alla distanza di massima nitidezza. La distanza tra la lente ed il piano focale è detta lunghezza focale. Su questo piano dovrà trovarsi l'emulsione della pellicola per registrare un'immagine perfettamente definita.
pixel
picture element, elemento immagine. E' l'elemento base di una immagine o di un dispositivo digitale; il numero totale dei pixel indica la risoluzione massima dell'immagine. Nelle fotocamere digitali indica la densità di informazioni catturate dal sensore.
polarizzata (luce)
è la luce proveniente da riflessi sulle superfici non metalliche. E' composta di onde che si propagano in modo che l'oscillazione avvenga prevalentemente su un piano; anziché avere una distribuzione uniforme su tutti i piani disposti lungo il fascio luminoso.
posa
è l'atto mediante il quale la pellicola registra l'immagine.
posa B (bulb)
impostazione dell'otturatore per la quale è possibile eseguire lunghe esposizioni tenendo l'otturatore aperto oltre il tempo più lungo consentito con uno scatto flessibile (meccanico o elettronico).
potere risolvente
indica la capacità di un obiettivo o di una pellicola di separare i dettagli più minuti (linee molto ravvicinate o altri elementi similmente separati).
profondità di campo
è la zona di nitidezza, prima e dopo il piano di messa a fuoco. La sua ampiezza dipende principalmente dal diaframma impostato, ma risente anche della focale e dell'ingrandimento.
prospettiva
in fotografia indica l'ampiezza del campo inquadrato e il punto di ripresa. Approfondimento.
range dinamico
differenza misurabile tra il colore più chiaro e il più scuro che un sistema può distinguere o creare.
rapporto di riproduzione
numero che esprime l'ingrandimento; si ottiene dividendo la lunghezza reale del soggetto per la lunghezza dello stesso soggetto sul negativo (o sulla stampa). Si indica con la notazione n:1 o 1:n. Ad esempio, 2:1 indica un ingrandimento di 2X rispetto all'originale, mentre 1:2 indica una riduzione di un fattore due rispetto all'originale.
reflex
sistema di visione adottato da alcune fotocamere. Consiste in uno specchio posto a 45° dietro l'obiettivo per deviare e raddrizzare l'immagine.
RGB
Red, Green, Blue (Rosso, Verde, Blu). Sistema standard che usa i tre colori primari per formare i colori sul monitor di un computer.
risoluzione
è la capacità di un'immagine o pellicola di registrare/riprodurre i dettagli più fini. Nelle pellicole fotografiche si misura in linee per millimetro (l/mm). Nel settore digitale è data dal numero di pixel che compongono l'immagine. La risoluzione delle stampanti è data in punti per pollice (dpi = dots per inch). Nei sensori CCD e CMOS la risoluzione è il prodotto in pixel dei lati del sensore, esempio con un sensore 640x480 la risoluzione è di 307.000 pixel.
saturazione
indica la purezza di un colore, non contaminato da altri colori. Un'elevata saturazione conduce ad un colore intenso.
scala di grigi
è un'immagine memorizzata con un certo numero di sole tonalità di grigio, che possono andare dal bianco al nero. I grigi si formano mescolando sempre in parti uguali le componenti RGB, CMY o CMYK.
scatto flessibile
è una prolunga flessibile del pulsante di scatto della fotocamera, che permette di scattare riducendo le vibrazioni indesiderate alla fotocamera.
seconda tendina
usato impropriamente per indicare il momento in cui l'otturatore si chiude al termine del tempo di posa. Indicato come momento ideale per usare il flash nelle pose lunghe, in quanto l'attivazione del flash appena prima della chiusura dell'otturatore fa sì che i soggetti in movimento appaiano in modo più naturale, "davanti" alla scia del movimento, laddove attivandolo prima apparirebbero "dentro" la scia oppure "dietro".
sensibilità
è la proprietà dell'emulsione di una pellicola di reagire più o meno velocemente alla luce. La sensibilità viene misurata in base alla luce necessaria per ottenere un determinato annerimento ed è proporzionale alla dimensione dei grani d'alogenuro d'argento depositati sulla pellicola (e di conseguenza alla "grana").
shadow
la zona / le zone più scure dell'immagine.
sincro flash
è il tempo di otturazione più breve che è possibile usare con la fotocamera in uso in associazione al flash elettronico, prima di evitare errori di esposizione. Con il sincro flash è possibile sincronizzare il lampo del flash con l'apertura (prima tendina) o la chiusura (seconda tendina) dell'otturatore.
sistema zonale
tecnica per la fotografia in bianco e nero elaborata dal fotografo Ansel Adams, che mette in relazione la gamma delle luminanze del soggetto con il tipo di sviluppo del negativo per giungere ad una esposizione capace di portare ad un risultato di stampa eguale a quello immaginato al momento della ripresa. La gamma di luminosità della scena viene suddivisa in nove zone corrispondenti ad altrettanti toni di grigio sulla stampa finale. La differenza tra una zona e l’altra, dal nero al bianco, è quella che si ottiene variando l’esposizione di un diaframma, pertanto, correggendo l’esposizione, il fotografo potrà determinare preventivamente l’intensità di grigio che assumerà una certa area e, di conseguenza, tutte le altre.
sottoesposizione
errore di esposizione dovuto all’impiego di un tempo troppo breve o di un’apertura di diaframma troppo chiusa rispetto all’intensità luminosa per la sensibilità della pellicola.
sovraesposizione
errore dovuto all’impiego di un tempo di esposizione troppo lungo o di un’apertura di diaframma troppo aperta rispetto all’intensità luminosa per la sensibilità della pellicola.
spettro di assorbimento
è l'insieme delle lunghezze d'onda assorbite da un determinato materiale. Un materiale può essere completamente trasparente a certe lunghezze d'onda, e completamente opaco ad altre.
spettro di emissione
è l'insieme delle lunghezze d'onda emesse da una sorgente luminosa. Una lampadina emette un intervallo di lunghezze d'onda, non una singola lunghezza d'onda (che apparirebbe colorata).
spettro elettromagnetico
è la banda delle radiazioni elettromagnetiche, luminose e non, percepite (spettro visibile) o non dall'occhio umano. Approfondimento.
spettro luminoso
è l'insieme dello spettro di emissione e di quello di assorbimento.
telemetro
sistema ottico per valutare la distanza del soggetto, per sovrapposizione di due immagini provenienti da due punti diversi (base) sul principio della triangolazione. Il TELEMETRO AD IMMAGINE SPEZZATA è usato nello schermo di messa a fuoco delle fotocamere manuali.
temperatura di colore
misura della qualità (verso il rosso o il blu) della luce espressa in gradi Kelvin. Le differenti sorgenti luminose hanno temperature di colore differenti. Approfondimento.
tempo di posa
(tempo di esposizione) è la durata dell'esposizione.
TTL (Through The Lens)
attraverso la lente: la luce è captata da un dispositivo di ricezione posizionato tra il flash e l'obiettivo: i circuiti elettronici della fotocamera regolano la potenza del flash tenendo conto dell'apertura di diaframma e della focale dell'obiettivo, in modo da avere una migliore esposizione
ultravioletto
lunghezze d'onda minori (e temperature di colore superiori) rispetto a quella del colore violetto, ed inferiori a quella dei raggi X. Non sono visibili (spesso quello che si vede è invece la luce blu emessa dalle lampade "collateralmente" a quella ultravioletta).
vignettatura
oscuramento degli angoli del fotogramma dovuto all’uso di un paraluce o di un filtro inadatto all’obiettivo, ma anche nel caso di focali grandangolari usate alla massima apertura inquadrando superfici uniformi a causa della caduta di luce che aumenta all’aumentare dell’angolo di campo dell’obiettivo per il maggior tragitto che debbono compiere i raggi che vanno ai bordi del fotogramma. Ciò comporta una sottoesposizione anche di 2 o 3 diaframmi.
viraggio
trattamento chimico per mezzo del quale si modifica il colore di una stampa fotografica in bianco e nero. Classico è il colore seppia.
zoom
obiettivo a focale variabile, che mostra un'immagine in modo che appaia più grande (zoom in), come se ci si avvicinassimo all'immagine, oppure più piccola (zoom out) come se ci allontanassimo da essa.

Definizioni tratte da Photodigit.


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Per citazioni

Agnoli G.L. (2025) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 15 May 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/page/20.

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Ottiche Canon EF (autofocus)

Canon EF Catalogue
Obiettivo gruppi / elementi Lamelle diaframma Apertura minima Fuoco min. (m) Ingrandi- mento (x) Filtri (mm)
EF 15mm f/2,8 Fisheye 8/7 5 22 0,2 0,14
EF 14mm f/2,8L USM 14/10 5 22 0,25 0,10
EF 20mm f/2,8 USM 11/9 5 22 0,25 0,14 72
EF 24mm f1,4L USM 11/9 8 22 0,25 0,16 77
EF 24mm f/2,8 10/10 6 22 0,25 0,16 58
EF 28mm f/1,8 USM 10/9 7 22 0,25 0,18 58
EF 28mm f/2,8 5/5 5 22 0,3 0,13 52
EF 35mm f/1.4L USM 11/9 8 22 0,3 0,18 72
EF 35mm f/2 7/5 5 22 0,25 0,23 52
EF 50mm f/1,0L USM 11/9 8 16 0,6 0,11 72
EF 50mm f/1,4 USM 7/6 8 22 0,45 0,15 58
EF 50mm f/1,8 II 6/5 5 22 0,45 0,15 52
EF 85mm f/1,2L USM 8/7 8 16 0,95 0,11 72
EF 85mm f/1,8 USM 9/7 8 22 0,85 0,13 58
EF 100mm f/2 USM 8/6 8 22 0,9 0,14 58
EF 135mm f/2L USM 10/8 8 32 0,9 0,19 72
EF 135mm f/2,8 Soft-focus 7/6 6 32 1,3 0,12 52
EF 200mm f/1,8L USM 12/10 8 22 2,5 0,09 slide-in
EF 200mm f/2,8L II USM 9/7 8 32 1,5 0,16 72
EF 300mm f/2,8L IS USM 17/13 8 32 2,5 0,13 drop-in
EF 300mm f/2,8L USM 10/8 8 32 3 0,11 slide-in
EF 300mm f/4LIS USM 15/11 8? 32 1,5 0,13? 77
EF 400mm f/2,8L IS USM 17/13 8 32 3 0,15 drop-in
EF 400mm f/2,8L II USM 11/9 8 32 4 0,11 slide-in
EF 400mm f/5,6L USM 7/6 8 32 3,5 0,12 77
EF 500mm f/4 L IS USM 17/13 8 32 4,5 0,12 drop-in
EF 500mm f/4,5L USM 8/7 9 32 5 0,11 slide-in
EF 600mm f/4 L IS USM 17/13 8 32 5,5 0,12 drop-in
EF 600mm f/4L USM 9/8 8 32 6 0,11 slide-in
EF 1200mm f/5,6L USM 13/10 8 32 14 0,09 slide-in
EF 17-35mm f/2,8L USM 15/10 7 22 0,42 0,11 77
EF 20-35mm f/3,5-4,5 USM 12/11 5 22 ~ 27 0,34 0,13 77
EF 22-55mm f/4-5,6 USM 9/9 5 22 ~ 32 0,35 0,20 58
EF 24-85mm f/3,5-4,5 USM 15/12 6 22 ~ 32 0,5 0,16 67
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EF 28-80mm f/3,5-5,6 IV USM 10/10 5 22 ~ 38 0,38 0,26 58
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EF 28-80mm f/3,5-5,6 II 10/10 5 22 ~ 38 0,38 0,26 58
EF 28-105mm f/3,5-4,5 USM 15/12 5 22 ~ 27 0,5 0,19 58
EF 28-105mm f/3,5-4,5 II USM 15/12 7 22 ~ 27 0,5 0,19 58
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EF 28-200mm f/3,5-5,6 USM 16/12 6? 22 ~ 36? 0,45 0,19 ?
EF 35-80mm f/4-5,6 USM 8/8 5 22 ~ 32 0,38 0,25 52
EF 35-80mm f/4-5,6 III 8/8 5 22 ~ 32 0,4 0,23 52
EF 55-200mm f/4,5-5,6 USM 13/13 6 22 ~ 27 1,2 1,2 58
EF 70-200mm f/2,8L USM 18/15 8 32 1,5 0,16 77
EF 70-200mm f/4,0L USM 16/13 8 32 1,2 0,21 67
EF 80-200mm f/4,5-5,6 USM 10/7 5 22 ~ 27 1,5 0,16 52
EF 80-200mm f/4,5-5,6 II 10/7 5 22 ~ 27 1,5 0,25 52
EF 35-350mm f/3,5-5,6L USM 21/15 8 22 ~ 32 0,6 0,25 72
EF 75-300mm f/4-5,6 IS USM 15/10 8 32 ~ 45 1,5 0,26 58
EF 75-300mm f/4-5,6 II USM 13/9 7 32 ~ 45 1,5 0,25 58
EF 75-300mm f/4-5,6 II 13/9 7 32 ~ 45 1,5 0,25 58
EF 100-400mm f/4,5-5,6L IS USM 17/14 8 32 ~ 38 1,8 0,20 77
EF 100-300mm f/5,6L 15/10 8 32 1,5 0,26 58
EF 100-300mm f/4,5-5,6 USM 13/10 8 32 ~ 38 1,5 0,20 58
Extender EF 1,4x 5/4
Extender EF 2x 7/5
EF 50mm f/2,5 Compact Macro 9/8 6 32 0,23 0,50 52
Life size converter EF 4/3 0,24 1,00
EF 100mm f/2,8 Macro USM 12/8 8 32 0,31 1,00 58
EF 180mm f/3,5L Macro USM 14/12 8 32 0,48 1,00 72
Extension tube EF 12
Extension tube EF 25
TS-E 24mm f/3,5L 11/9 8 22 0,3 0,14 72
TS-E 45mm f/2,8 10/9 8 22 0,4 0,16 72
TS-E 90mm f/2,8 6/5 8 32 0,5 0,29 58
MP-E65mm f/2,8 1-5x Macro 10/8 6 16 0.24 1 to 5x 58

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Agnoli G.L. (2025) Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 15 May 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/page/20.

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Ottiche Canon FD (a fuoco manuale)

Canon FD Catalogue
Obiettivo gruppi – elementi Lamelle diaframma Apertura minima Fuoco min. (m) / Ingrandimento (x) Filtri (mm)
FD 7.5mm f/5.6 8-11 6 22 – / – inc.
FD 14mm f/2.8L 10-14 6 22 0.25/0.099 ?
FD 15mm f/2.8 9-10 6 22 0.2/0.14 inc.
FD 17mm f/4 9-11 6 22 0.25/0.1 72
FD 20mm f/2.8 9-10 6 22 0.25/0.13 72
FD 24mm f/1.4L 8-10 8 16 0.3/0.12 72
FD 24mm f/2 9-11 8 22 0.3/0.11 52
FD 24mm f/2.8 9-10 6 22 0.3/0.11 52
FD 28mm f/2 9-10 8 22 0.3/0.13 52
FD 28mm f/2.8 7-7 5 22 0.3/0.13 52
FD 35mm f/2 8-10 8 22 0.3/0.17 52
FD 35mm f/2.8 Tilt & Shift 8-9 8 22 0.3/0.19 58
FD 35mm f/2.8 5-6 5 22 0.35/0.13 52
FD 50mm f/1.2L 6-8 8 16 0.5/0.13 52
FD 50mm f/1.2 6-7 8 16 0.5/0.13 52
FD 50mm f/1.4 6-7 8 22 0.45/0.15 52
FD 50mm f/1.8 4-6 5 22 0.6/0.1 52
FD 50mm f/2 4-6 5 16 0.6/0.1 52
FD 50mm f/3.5 Macro 1:2 4-6 6 32 0.232/0.5 52
FD 85mm f/1.2L 6-8 8 16 0.9/0.12 72
FD 85mm f/1.8 4-6 8 22 0.85/0.12 52
FD 85mm f/2.8 Soft Focus 4-6 9 22 0.8/0.12 58
FD 100mm f/2 4-6 8 32 1/0.12 52
FD 100mm f/2.8 5-5 6 32 1/0.12 52
FD 100mm f/4 Macro 1:2 3-5 6 32 0.45/0.5 52
FD 135mm f/2 5-6 8 32 1.3/0.13 72
FD 135mm f/2.8 5-6 8 32 1.3/0.13 52
FD 135mm f/3.5 4-4 6 32 1.3/0.13 52
FD 200mm f/1.8L 9-11 8 22 2.5/0.09 drop-in
FD 200mm f/2.8 5-5 8 32 1.8/0.15 72
FD 200mm f/4 6-7 8 32 1.5/0.15 52
FD 200mm f/4 Macro 1:1 6-9 * 32 0.58/1.0 58
FD 300mm f/2.8L 7-9 9 32 3/0.11 48
FD 300mm f/4 6-6 9 32 3/0.11 34
FD 300mm f/4L 7-7 9 32 3/0.11 34
FD 300mm f/5.6 5-6 8 32 3/0.11 58
FD 400mm f/2.8L 8-10 9 32 4/0.11 48
FD 400mm f/4.5 5-6 9 32 4/0.11 34
FD 500mm f/4.5L 6-7 9 32 5/0.14 48
FD 500mm f/8 Reflex 3-6 f/8 4/0.14 34
FD 600mm f/4.5 5-6 9 32 8/0.079 48
FD 800mm f/5.6L 6-7 9 32 14/0.057 48
FD 20-35mm f/3.5L 11-11 6 22 0.5/0.083 72
FD 24-35mm f/3.5L 9-12 6 22 0.4/0.11 72
FD 28-50mm f/3.5 9-10 8 22 1/0.05 58
FD 28-55mm f/3.5-4.5 10-10 5 22 0.4/0.157 52
FD 28-85mm f/4 11-13 8 22 0.9/0.101 72
FD 35-70mm f/2.8-3.5 10-10 8 22 1/0.07 58
FD 35-70mm f/3.5-4.5 8-9 8 22 0.5/0.15 52
FD 35-70mm f/4 8-8 6 22 0.5/0.15 52
FD 35-70mm f/4 AF 8-8 6 22 0.5/0.15 52
FD 35-105mm f/3.5 13-15 5 22 1.5/0.079 72
FD 35-105mm f/3.5-4.5 11-14 5 22 1.2/0.103 58
FD 50-135mm f/3.5 12-16 8 32 1.5/0.11 58
FD 50-300mm f/4.5L 13-16 8 32 2.53/0.144 34
FD 70-150mm f/4.5 9-12 6 32 1.5/0.13 52
FD 70-210mm f/4 9-12 8 32 1.2/0.23 58
FD 75-200mm f/4.5 8-11 6 32 1.8/0.134 52
FD 80-200mm f/4 11-15 8 32 1/0.29 58
FD 80-200mm f/4L 12-14 8 32 1.2/0.22 58
FD 100-200mm f/5.6 5-8 6 32 2.5/0.1 52
FD 85-300mm f/4.5 11-15 8 32 2.5/0.147 serie IX
FD 100-300mm f/5.6 9-14 8 32 2/0.18 58
FD 100-300mm f/5.6L 10-15 8 32 2/0.18 58
FD 150-600mm f/5.6L 15-19 9 32 12/0.26 34

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Agnoli G.L. (2025) Manuale di Fotografia di Chrysis.net - Risultati della ricerca , in: Chrysis.net website. Interim version 15 May 2025, URL: https://www.chrysis.net/it/search/%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598nvq0t-%252525E3%25252580%25252590%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E6%2525258E%252525A8%252525E8%2525258D%25252590BB76%252525C2%252525B7CC%252525E2%2525259C%25252594%252525EF%252525B8%2525258F%252525E3%25252580%25252591-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258Bw2t0-%252525E7%25252583%252525AD%252525E8%252525A1%25252580%252525E9%252525AB%25252598%252525E6%252525A0%252525A11~3%252525E7%25252599%252525BE%252525E5%252525BA%252525A6%252525E7%252525BD%25252591%252525E7%2525259B%25252598yut6s-%252525E5%25252585%252525AB%252525E4%252525B8%252525AA%252525E8%2525259D%252525B4%252525E8%2525259D%252525B6%252525E5%25252585%252525AC%252525E4%252525B8%252525BB%252525E6%25252595%25252585%252525E4%252525BA%2525258B3oas/page/20.

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